Let Me Be Brave. Dammi il coraggio – di Tardis, fanart di Dalek Oba

Vorrei poterlo fare, sai? Invece te ne sei andata e mi hai lasciato qui.
Vorrei poter trovare il coraggio di essere gentile, di poter di nuovo ridere, ma come faccio se so che ti ho perso per sempre?

So perfettamente che dopo Danny non eri la più stessa, e io mi sono incaricato di proteggerti e tenerti al sicuro perché chissà cosa potevi fare da un momento all’altro. Ho scelto di stare comunque al tuo fianco perché tengo a te, e so quanto fosse doloroso, ma volevo provare a distrarti almeno un poco, cercare di farti stare meglio.

E invece sono qui che blatero come se mi stessi ancora ascoltando mentre cerco di trattenere le lacrime… perché no, non te le meriti. Non dopo tutte le volte che hai riso in faccia al pericolo. E sì, ho appena citato Il re leone.

Sei stata un’incosciente, sai?
O forse sono sempre stato pazzo io. Così pazzo da poter pensare di poterti portare sempre in giro con me. Da pensare che chissà quante altre avventure avremmo potuto vivere.

E volendo, ti avrei anche lasciato portare l’insegnante di matematica a bordo. Guarda a cosa mi sono ridotto… a ricordarmi che materia insegnava.
Non ti ho mai capito appieno, ti vedevo dovunque senza riuscire a spiegarmelo. Se ero nei guai tu eri lì, pronta a tirarmene fuori, sprezzante del pericolo e con una soluzione sempre in tasca.

Certo, ci sono ancora i segni della tua moto da qualche parte, e fa male vederli, però dimostrano che sei stata con me.
Eri umana. Come potevo negarti tutta quella gamma di sensazioni che voi provate? Gioia, dolore, rimpianto, spensieratezza…come potevo permettermi di interferire con il tuo pensiero?
Hai scelto di affrontare il corvo di tua spontanea volontà, ti sei accollata il rischio di morire e lo hai accettato senza battere ciglio.

“Ridi di gusto, corri veloce, sii gentile.” Credo me lo avessi detto tu qualche tempo fa, e le sento ancora rimbombare nella testa come quei quattro rintocchi che mi perseguitavano.

Ci ho provato. Ci ho veramente provato e riprovato perché volevo finalmente essere un uomo buono, perché con il tuo buon cuore mi spingevi a cambiare in un me migliore. Pazientemente, come se fossi un vecchietto burbero qualunque, mi hai accompagnato spiegandomi anche quando non capivo le usanze terrestri.

Forse adesso potrò comprendere meglio quello che hai passato per Danny. Sì, finalmente capisco… tutta questa rabbia, questa voglia di spaccare qualunque cosa, di urlare e picchiare quei pomposi palloni gonfiati solo per riaverti anche per un secondo.

Ricordo ancora quando mi facesti ricordare quanti bambini c’erano quel giorno su Gallifrey, e come mi convincesti quasi in lacrime a cambiare il futuro. E come ci riuscii. Riuscii o riuscimmo? Nel dubbio, zuppa in scatola.

Adesso sto andando da Jane. Voglio essere io a dirglielo, ha il diritto di saperlo. So quanto andaste d’accordo voi due, vi vedevo da lontano e il primo pensiero era sempre: “Se dovessero mai scappare con un TARDIS, si divertirebbero un mondo a scombinare i piani di tutti.”

Ho solo un rimpianto: che tu non sia riuscita a vedere il bellissimo omaggio che Rigsy ti aveva fatto. Aveva riempito il TARDIS di graffiti in tuo onore, era stupendo! C’erano fiori dovunque, e sono riuscito anche a trovare una tua foto da attaccare su un pannello. Ovviamente quando me ne sono andato è sparito tutto, ma sono sicuro che qualcuno si è soffermato ad ammirarlo e fotografarlo.
Anzi, facciamo una cosa.

Non sopporto il fatto che tu ti sia sacrificata in questo modo, avevi ancora molto da vivere davanti, e sì, in questo momento probabilmente sto per agire in maniera egoista. Ma sono un Signore del Tempo, dannazione! Posso piegare le leggi del tempo come voglio! Quindi perché non posso provare a salvarti e portarti con me? Non sopporto più questo dolore lancinante, non ti meriti una fine del genere.

Al diavolo l’egoismo, sto venendo a prenderti.

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