Classic Wednesday – Sesto Dottore

Ventunesima stagione

Il Dottore è molto fiero del suo nuovo aspetto e in generale di se stesso. La sua rigenerazione non si è però ancora stabilizzata e ha diverse crisi, spaventando a morte la povera Peri: dapprima vive uno stato di forte angoscia, poi sceglie di indossare abiti sgargianti e male assortiti, considerandosi un gran elegantone, infine aggredisce fisicamente Peri in un moto di paranoia, credendola una spia. Una volta riavutosi, resta orripilato dal proprio comportamento e decide di raggiungere un lontano asteroide dove vivrà da eremita: Titan III.

 

Intanto, sulla Terra del futuro, conosciamo Remus e Romulus Sylvest, due ragazzini gemelli con spiccate doti matematiche. Vengono rapiti dall’anziano e misterioso professor Edgeworth per conto di un certo Mestor, mentre il padre dei ragazzi, non appena si accorge della loro scomparsa, avvisa le autorità che a loro volta si attivano immediatamente per seguire le tracce del teletrasporto usato da Edgeworth. Queste portano ad un’astronave rubata tempo prima, dove in effetti si trovano i gemelli: Edgeworth ha causato loro un’amnesia selettiva, ma sono comunque due giovani intelligenti e riescono a mandare un segnale di soccorso. Il tenente Hugo Lang, a capo dello squadrone di recupero, capta il segnale e tenta di comunicare con la nave, ma questa entra in curvatura. Destinazione? Provate a indovinare… sì, proprio Titan III!

 

I seguaci di Mestor al comando della nave distruggono l’intero squadrone di recupero, ma Lang sopravvive allo schianto sull’asteroide. Il Dottore e Peri, appena atterrati, lo trovano e lo portano nel TARDIS. Shockato per aver perduto tutti gli uomini sotto il suo comando, Lang crede che il Dottore sia colpevole della strage e tenta di ucciderlo; il Dottore quindi rifiuta di curarlo finché Peri non lo convince.

Intanto Edgeworth ha messo i gemelli al lavoro. Devono elaborare complicate equazioni per soddisfare l’ambizione di Mestor, ma di quali obiettivi si tratti… non può rivelarlo. Remus e Romulus si ribellano, un po’ perché non vogliono aiutare i piani di un tiranno, un po’ perché sono costretti a lavorare a mano. Edgeworth tenta di convincerli con le buone, ma Mestor interviene e li minaccia duramente.

Il Dottore ha già cambiato idea: invece di diventare un eremita, seguirà il suo istinto, nonché le poche parole sfuggite a Lang riguardo alla sua missione. Lui e Peri raggiungono la base dove si trovano Edgeworth e i gemelli, e ha una grandissima sorpresa: l’anziano professore è in realtà un Signore del Tempo di nome Azmael, suo vecchio insegnante e reggente del pianeta Jaconda – ora controllato da Mestor. Per il bene di Jaconda e dei suoi abitanti è costretto a reggere il gioco a Mestor, perciò abbandona la base, con loro prigionieri e pronta ad esplodere. Il Dottore riesce a trasformare un modulatore rivitalizzante in un teletrasporto-macchina del tempo, così da farli tornare nel TARDIS. Peri, che si materializza per prima, vede l’esplosione e si dispera credendo che il Dottore non ce l’abbia fatta, ma lui era solo… in ritardo!

 

Deciso a dimostrare ad Azmael di essere in grado di salvare Jaconda, il Dottore atterra sul pianeta un tempo meravigliosamente fertile e scorge la devastazione. Mestor è infatti il leader dei Gastropodi, lumache antropomorfe considerate esseri mitologici, ma ora più che mai di nuovo reali.

Più tardi scopriamo che non era stato Azmael ad attivare il dispositivo di autodistruzione, ma uno dei Jacondiani fedeli a Mestor. I gemelli portano avanti i calcoli, seppure malvolentieri, e viene svelata la loro natura: allineare due pianeti dello stesso sistema solare sulla stessa orbita di Jaconda, ma con uno sfasamento temporale, perché forniscano le risorse naturali necessarie al sostentamento degli abitanti. In quel momento però arriva il Dottore, che tenta di strangolarlo (e sono due!) ma alla fine i due riescono a intendersi e rappacificarsi.

Purtroppo Peri viene catturata e portata al cospetto di Mestor, mentre Lang riesce a fuggire e avvisare il Dottore. La sua reazione è finalmente “dottoresca”: ritrova la propria compassione, l’affetto per la compagna di viaggio, il bisogno di aiutarla.

Ciò lo porta ad accettare di collaborare con Azmael e i due ragazzini nel seguire il piano di Mestor, scoprendo però che questi aveva ben altro in mente: essendo i due pianeti più piccoli di Jaconda, verrebbero attratti verso il sole causando un’enorme esplosione. Questa a sua volta porterebbe un enorme numero di uova di Gastropode ad atterrare e schiudersi su un gran numero di pianeti, colonizzando a tutti gli effetti l’universo. A questo punto Azmael e il Dottore comprendono di doverlo fermare ad ogni costo.

Mestor, che gioca ormai a carte scoperte, vorrebbe entrare nella mente del Dottore e controllarlo, così da poter avere il TARDIS per sé. Lui lo sfida a provarci, e Mestor gli dà una dimostrazione impossessandosi della mente di Azmael: così facendo, però, lascia il proprio corpo in balìa del Dottore, che non ha scrupoli a farlo fuori. Azmael si induce una rigenerazione, distruggendo così la mente di Mestor… ma ahimè, era la sua ultima vita.

 

La perdita dell’amico e insegnante colpisce profondamente il Dottore, che torna al TARDIS da dove nel frattempo Lang aveva scacciato i Jacondiani – rimasti ormai senza nessuno a guidarli. Il terrestre, che non ha particolari legami, accetta di restare e aiutare il pianeta a rifiorire. Mentre riportano a casa i ragazzi, Peri si confronta con il Dottore riguardo alle sue continue crisi e sbalzi d’umore. Lui ribatte che ora si sente bene, che la rigenerazione è ormai stabile, ma che è fiero di ciò che è diventato: il carattere docile e chiuso del suo predecessore lo portava a reprimere le emozioni e ciò non era affatto salutare. Lui è il Dottore, che a Peri piaccia o no!

Ventiduesima stagione

Il Dottore ha finalmente deciso di riparare il circuito camaleonte! Com’è che non ci aveva mai pensato prima? In assenza del cacciavite, adopera un arnese che chiama “lancia sonica” e che nel corso della storia si rivelerà piuttosto potente. Seguendo la traiettoria della cometa di Halley e poi un misterioso segnale di soccorso, giunge sulla Terra del 1985, con una Peri sempre inquietata dal suo comportamento eccentrico. Qui atterra nel luogo… dove tutto cominciò, ossia nel vecchio deposito di Totter’s Lane a Londra! Il TARDIS si trasforma in un mobile non esattamente da ferrivecchi, ma il Dottore è fiducioso che si stia solo riassestando. Il segnale si rivela “rimbalzato” da un altro luogo, che riescono a raggiungere: conduce ad un passaggio per le fogne cittadine. Il TARDIS questa volta diventa un organo da chiesa…

Ora torniamo un pochino indietro a ritrovare una vecchia conoscenza, Lytton, furbo mercenario di “Resurrection of the Daleks”. Fingendo di organizzare un furto di diamanti, Lytton ha reclutato un gruppo di malviventi e si fa strada proprio in quegli stessi tunnel fognari. Ciò che i suoi complici non sanno è che in realtà vuole raggiungere un covo di Cybermen per mettersi al loro servizio, e ci riesce più che bene. Dei tre uomini, uno viene ucciso, l’altro scappa e un terzo, Griffiths, segue Lytton all’interno del covo.

Nel frattempo, sul pianeta Telos, un altro gruppo di Cybermen – comandati direttamente dal Cyber-Controllore (pensavate che fosse stato sconfitto in “Tomb of the Cybermen, vero?)  – tiene dei prigionieri, semi-convertiti, ai lavori forzati in una cava. Due però riescono a fuggire e progettano di assaltare la fortezza dei loro aguzzini. Il Controllore li osserva sullo schermo, incuriosito; quando però iniziano a far fuori troppi di loro, ordina di ucciderli.

Ma il Dottore e Peri? All’ingresso delle fogne, devono sbarazzarsi dei due amici di Lytton già visti nell’altro serial, replicanti vestiti da poliziotti. Una volta addentratisi nei tunnel incontrano il malvivente in fuga… in realtà un VERO poliziotto, infiltratosi nella banda per investigare le malefatte di Lytton! Devono subito affrontare i Cybermen e anche quando si rifugiano nel TARDIS, scoprono che i nemici l’hanno già invaso.

I Cybermen uccidono il poliziotto e stanno per far fuori anche Peri, ma il Dottore improvvisa uno stallo e li convince a trattare. Viene rinchiuso in una stanza insieme a Peri, Lytton e Griffiths. Il Dottore ovviamente non si fida di Lytton, anche se lo assicura di non essere davvero dalla parte dei Cybermen, anche perché conosce molte cose su Telos: è stato colonizzato dopo la distruzione di Mondas, il loro pianeta natale (nel serial “The Tenth Planet”, l’ultimo con il Primo Dottore) per sfruttare le loro celle di ibernazione; nel farlo si sono sbarazzati dei nativi Cryon.

Il Dottore è imbarazzato perché sa di essere in qualche modo responsabile della fine di Mondas. Nonostante i Cybermen lo tengano sott’occhio, riesce a sabotare i circuiti direzionali del TARDIS così che, quando è costretto a dirigerlo verso Telos, non si smaterializzi nella fortezza del Cyber-Controllore ma ad una certa distanza.

Questi, nel frattempo, è preoccupato perché diversi Cybermen usciti dall’ibernazione si rivelano fuori controllo e decide di interrompere la procedura. Alcuni di questi si trovano anche nella zona in cui il TARDIS è atterrato, perciò Lytton, Griffiths e Peri si ritrovano fuggendo in compagnia di… affascinanti creature. Sono i Cryon superstiti! Scopriamo che Lytton aveva detto la verità; aveva intercettato il loro segnale di soccorso e aveva ingannato i Cybermen per farsi portare su Telos e aiutarli, in cambio beninteso di un pagamento in diamanti – che abbondano sul pianeta.

La Cryon Flast, compagna di cella del Dottore (ahimè sì, lui è stato ri-catturato), gli spiega il piano del Cyber-Controllore: vuole riscrivere la Storia, deviando il corso della cometa di Halley così che colpisca la Terra prima che Mondas venga distrutto.

Non dimentichiamoci dei due prigionieri in fuga, che si sono organizzati: uno ha travestito l’altro da Cyberman, anche se sta davvero scomodo! Lytton e Griffiths si uniscono a loro per raggiungere insieme la macchina del tempo dei Cybermen, che ha bisogno di almeno tre persone per guidarla. Strappandola ai Cybermen, invaliderebbero il loro piano di distruggere la Terra (TARDIS permettendo, ma immagino che ormai Lytton non dubiti delle capacità del Dottore) e lascerebbero felici il pianeta con i diamanti…

Per raggiungere la rampa di lancio, devono superare la fortezza tramite un tunnel sotterraneo, e purtroppo i nemici li aspettano al varco. Lytton viene catturato e torturato, ma resiste all’interrogatorio e i Cybermen non possono fare altro che prepararlo alla conversione. Anche i suoi compagni, quasi arrivati al loro obiettivo, vengono intercettati e uccisi.

Il Dottore usa un minerale infiammabile per far fuori la guardia fuori dalla cella e lascia la lancia sonica a Flast perché possa vendere cara la pelle… magari facendo esplodere l’intera fortezza.

Intanto i Cryon insieme a Peri preparano l’assalto vero e proprio, e si ricongiungono con il Dottore. Non hanno molto tempo, perché anche se ad un certo punto i Cybermen hanno trovato e ucciso Flast, la lancia sonica sta lentamente scaldando il minerale! Il Dottore stana i Cybermen dal TARDIS, liberandolo finalmente, e tenta di salvare Lytton, ma è troppo tardi: la conversione è già troppo avanzata. Insieme, però, riescono ad affrontare e uccidere i Cybermen accorsi nella stanza di comando, incluso il Cyber-Controllore.

Mentre il TARDIS si smaterializza (pochi istanti prima che la fortezza esploda, ovviamente), vediamo il Dottore profondamente rattristato dal sacrificio di Lytton, che si pente di non aver creduto alla sua buona fede. Peri finalmente riconosce la natura compassionevole del nostro eroe, anche in questa nuova e “difficile” incarnazione… così come tutti noi!

Varos è un pianeta che vanta un’importante risorsa chiamata Zeiton-7, un minerale rarissimo e molto ricercato. Nata come colonia penale, ha un sistema di governo davvero terribile: i dissidenti vengono torturati e messi a morte nei modi più svariati in un luogo chiamato Cupola del Castigo. Il tutto avviene in diretta, e la popolazione assiste tramite schermi presenti in ogni abitazione… è una vera e propria forma di intrattenimento e le registrazioni vengono anche esportate su altri pianeti. Dagli stessi schermi ogni cittadino è obbligato a votare le decisioni del Governatore. Quest’ultimo, nel caso la sua proposta venga respinta, subisce a sua volta una terribile scarica distruttiva, che potrebbe arrivare ad ucciderlo. Lo vediamo accadere durante le trattative con la Società Mineraria Galatron, che ha come rappresentante il perfido e avido Sil – una creatura dall’aspetto di una grossa lumaca.

Consigliato da una fedele guardia, il Governatore decide di far giustiziare il ribelle Jondar con un raggio disintegratore, per guadagnare il favore del “pubblico”… sì, insomma, degli elettori.

Indovinate a chi serve dello Zeiton-7 per riparare il TARDIS? Bravi! Il Dottore riesce ad arrivare su Varos nell’epoca giusta, ma atterra proprio nella Cupola! Lui e Peri liberano Jondar, che può riabbracciare la moglie Areta e l’amico Rondel, giunti in suo soccorso. Purtroppo le guardie li inseguono e uccidono Rondel, e l’unica via d’uscita è attraverso la Zona Porpora, dove devono affrontare delle allucinazioni indotte molto convincenti e pericolose.

Sil, che già ha in programma di invadere Varos e possedere direttamente tutte le sue ricchezze, assiste alle peripezie del gruppetto in fuga e si convince che siano spie della compagnia mineraria rivale Amorb, insistendo che debbano essere uccisi immediatamente. Il capo dell’esercito, suo alleato (e stipendiato!), vuole comunque attendere perché sa quanto i cittadini apprezzino uno spettacolo simile, per non parlare di quanto potranno ricavare dalle vendite della registrazione. Il Governatore, però, dà ordini differenti: il Dottore resterà a soffrire e morire nella Zona Porpora, Jondar e Areta verranno catturati e Peri portata al suo cospetto: anche lui è convinto che rappresenti la Amorb e vorrebbe contrattare migliori condizioni di quelle che offre Sil.

Il Dottore finge di soccombere all’illusione di un deserto torrido, che dovrebbe sfiancare la sua mente nonché il suo corpo, e Peri già lo piange per morto. Ovviamente sta solo fingendo e con i suoi trucchetti fa fuori le guardie che avrebbero dovuto buttare il suo corpo nell’acido.

No, non avete capito male. Il Sesto Dottore uccide delle persone, laddove il Terzo le avrebbe semplicemente messe KO con due mosse di aikido venusiano. Infine viene comunque ricatturato e preparato per un’esecuzione “primitiva”, che si rivela soltanto uno stratagemma del Governatore per scoprire la verità sul perché è arrivato sul pianeta. Il Dottore gli rivela che ha bisogno di Zeiton-7, ma che vuole anche aiutare Varos a raggiungere la stabilità che merita senza dover subire i contratti da fame della Galatron. In cambio, però, vuole che Peri e Areta vengano liberate… in fretta, però, visto che stanno per subire un’orribile mutazione genetica.

Quillam, lo scienziato che ha creato il relativo trasmogrificatore, cerca invano di convincere il Dottore che è ormai impossibile invertire il processo; lui e Jondar riescono a salvare le due donne, anche se Peri, ancora stordita, viene riportata al centro di controllo.

 

Nel frattempo, il capo dell’esercito costringe il Governatore a sottoporsi ad un’ulteriore votazione da parte dei cittadini, che lo condannano – ma una guardia si convince della possibilità prospettata dal Dottore e dalla buona fede del Governatore stesso, e distrugge il dispositivo che sta per ucciderlo. I tre fuggono e cercano di raggiungere l’uscita dai condotti di ventilazione.

Anche il Dottore, Jondar e Areta vorrebbero uscire dalla Cupola, ma conoscono solo il metodo “classico”, cioè attraversando un’altra zona super pericolosa, con liane velenose e cannibali affamati. I loro inseguitori, inclusi il capo dell’esercito e Quillam, finiscono malissimo e… insomma, una volta riuniti con Peri, non c’è più bisogno di fuggire: è ora di mantenere la promessa!

Il Governatore ora sa quanto valore abbia in realtà lo Zeiton-7 e torna alle trattative con uno spirito rinnovato; Sil annuncia che l’invasione di Varos è alle porte e pregusta il potere assoluto ma… da Thoros-Beta, il suo pianeta natale, arriva la notizia che è stata trovata un’altra fonte del minerale e non intendono invadere un bel niente. Il Dottore e Peri ricevono lo Zeiton-7 necessario a riparare il TARDIS e ripartono sereni.

Con un annuncio in diretta, il Governatore comunica ai cittadini che non ci saranno più esecuzioni né torture. Arak e Etta, i due coniugi che hanno fatto da coro greco durante tutto il serial, si chiedono che cosa faranno di questa sconosciuta libertà…

 

Il TARDIS – nuovamente con la forma che ben conosciamo, perché il circuito camaleonte NON poteva funzionare per più di un serial – viene portato fuori rotta da un altra imprecisata macchina del tempo, fino ad una cittadina mineraria inglese del diciannovesimo secolo. Qui, una donna gestisce un bagno pubblico per i minatori, ma dietro l’apparenza innocua c’è un piano ben congegnato. La donna è in realtà la Rani, una Signora del Tempo esiliata a causa dei suoi pericolosi e spericolati esperimenti scientifici (ha trasformato dei topi in mostri che hanno morso il Presidente e gli hanno mangiato il gatto!), ed estrae dai cervelli dei poveretti la sostanza che permette alla mente stessa di riposare: diventano così estremamente aggressivi e vengono scambiati per membri del movimento luddista.

Il Dottore, però, quando assiste ad un’aggressione, capisce che questi lavoratori non vogliono solo distruggere i macchinari che gli porterebbero via il lavoro, ma sono stati ridotti a uno stato anomalo: nota infatti un segno sul loro collo, da dove è stato estratto il liquido. Nella cittadina si trova anche il Maestro (sorpresa!), che istiga gli uomini già fuori di sé a uccidere il Dottore. Il nostro viene salvato dal proprietario della miniera, Lord Ravensworth, che ammette la situazione ormai ingestibile.

Scopriamo che la Rani controlla i suoi sottoposti umani non con l’ipnotismo ma facendo inghiottire loro dei parassiti modificati geneticamente, e che ha bisogno del liquido cerebrale per rimediare ad un esperimento che ha effettuato sulla popolazione di un pianeta di sua proprietà. Il Maestro va a trovarla e le chiede di collaborare con le buone, poi le ruba la fiala con il liquido raccolto finora: considerata la fatica fatta per procurarselo, in più di un’epoca storica, lei è furiosa ma è costretta ad obbedirgli.

Oh, dimenticavo. il Maestro non vuole solo far uccidere il Dottore, ma sfruttare un evento che sta per compiersi nella cittadina: una riunione delle più alte menti della Rivoluzione Industriale britannica, che intende sfruttare per accelerare il progresso della tecnologia terrestre… ovviamente sotto il suo controllo!

Intanto il Dottore, travestito (ma neppure così accuratamente!) entra nel bagno pubblico, finendo sotto le grinfie della Rani prima e del Maestro poi. Questi ha nuovamente istigato i minatori contro di lui, perciò il TARDIS finisce in fondo alla miniera e il Dottore, legato ad un carrello, sta per subire lo stesso destino. Lo salva nientemeno che l’inventore George Stephenson, e insieme a Peri fanno il punto della situazione. Stephenson ammette che sarebbe più saggio cancellare la riunione, ma il Maestro fa rapire il suo assistente Luke e gli ordina di fare in modo che non accada. Se ve lo state chiedendo, prima lo ipnotizza e poi usa uno dei parassiti rubati alla Rani, per non farsi mancare nulla!

A proposito della Rani: il Maestro alla fine stringe un vero accordo con lei; quando avrà il controllo sulla Terra, lei potrà attingere il liquido dagli umani quanto vorrà, senza doverlo più fare di nascosto – in cambio, lei gli fornirà i parassiti per controllarli.

Il Dottore torna nel bagno pubblico con Peri e dopo essere scampati ad una trappola sotto forma di gas venefico, scopre il TARDIS della scienziata e ci entra, notando diversi embrioni di dinosauro. In quel momento, però, la Rani richiama il TARDIS con un dispositivo a distanza fino alle miniere e tira fuori degli strani oggetti che intende usare per… cambiare la vita al Dottore. Quando la via è il bera, questi esce fuori dal suo nascondiglio e inizia a sabotare la console.

Luke, intanto, sempre condizionato dal Maestro, trama alle spalle del povero Stephenson, che gli vuole un gran bene (sigh) e vuole attirarlo in una zona di campagna, dove la Rani ha piazzato quegli oggetti misteriosi che si rivelano mine antiuomo. Il Dottore però ha notato che Luke si comporta in modo strano e si reca nella valle al posto dell’inventore. Il ragazzo attira anche Peri in quel luogo, con la scusa di farle raccogliere erbe per un decotto calmante che aiuterà i minatori a dormire. Purtroppo nemmeno lui sa cosa li attende, e quando mette il piede su una mina viene trasformato in un albero!

Il Dottore trova il Maestro e la Rani e prende subito il controllo della situazione, minacciandoli con l’arma miniaturizzante del Maestro ed esprimendo il suo disprezzo per la mancanza di moralità della Rani. Dopo averla costretta a guidare Peri fuori dalla valle, si lascia rincorrere e catturare dai minatori per impedire loro di finire trasformati. Purtroppo non tutti scampano a quel destino… ma il Dottore riesce infine a liberarsi e riunirsi con Peri.

La scienziata vorrebbe lasciare la Terra – almeno questa epoca – ma il Maestro non vuole arrendersi. Il Dottore li costringe a partire nel TARDIS della Rani facendo crollare un tunnel della miniera, ma ricordate? Il sistema di navigazione è stato manomesso! La fuoriuscita temporale impedisce ai due di regolare la velocità della nave e uno degli embrioni di T-Rex inizia a crescere… Avranno da fare per un po’!

Consegnata la fiala con il prezioso liquido cerebrale a Lord Ravensworth, il Dottore e Peri salutano lui e Stephenson, che ha intanto guidato una squadra di uomini per recuperare il TARDIS, e ripartono lasciandoli ovviamente di stucco!

Il Secondo Dottore arriva con Jamie su una stazione spaziale di ricerca: i Signori del Tempo, che controllano il TARDIS a distanza, l’hanno inviato per indagare sugli esperimenti temporali che il Capo dei Progetti Dastari e gli altri scienziati della base stanno svolgendo, nonché convincerlo a terminarli.

Purtroppo si materializzano nelle cucine e sono accolti non proprio gentilmente dal cuoco Shockeye, un Androgum. Si tratta di creature simili agli umani, ma estremamente privi di morale e ossessionati dal cibo, che costituiscono la forza-lavoro della base. Shockeye, quando il Dottore si rivela come Signore del Tempo, gli chiede di vendergli Jamie perché possa cucinarlo. Più tardi una donna estremamente bella gli dice che è riuscita ad avvelenare o comunque drogare tutti gli scienziati… ovviamente con il cibo cucinato da lui, e aspettano un alleato di nome Stike.
Il TARDIS, intanto, è sparito. Se lo saranno ripreso da Gallifrey?

Nel frattempo il Dottore e Jamie (ancora orripilato dalla proposta di Shockeye) sono a colloquio con Dastari. Scopriamo che la donna, Chessene, è anch’essa un’Androgum, che grazie ai suoi esperimenti ha raggiunto un’intelligenza fuori limite. Il Dottore afferma che ciò non può aver cambiato la sua natura e che può solo averla resa più pericolosa, ma Dastari non gli crede. Non accetta neanche di porre fine agli esperimenti, naturalmente, in primo luogo perché (almeno così afferma) non ne ha l’autorità, in secondo luogo perché non crede che possano portare ad un disastro come sostiene il Dottore, infine non sopporta che i Signori del Tempo si intromettano nel progresso scientifico altrui… anche perché, non era una cosa proibita?

Improvvisamente… beh, no, Chessene ne aveva già parlato, Dastari crolla con la testa sul tavolo (il veleno?) e i Sontaran attaccano la stazione. Il Dottore dà a Jamie il tempo di fuggire, finendo prigioniero e sotto tortura in un particolare macchinario.

Questo causa un mancamento al Sesto Dottore, di ritorno nel suo TARDIS dopo un’infruttuosa battuta di pesca con Peri. Sente che una delle sue precedenti incarnazioni sta morendo definitivamente, il che fa di se stesso un paradosso. A chi potrebbe chiedere aiuto? Ma a Dastari, il genio dell’ingegneria temporale!

Quando arrivano alla stazione, i Sontaran hanno già ucciso tutti, e da qualche tempo visto l’odore terribile. Al contrario del Secondo Dottore, il Sesto ha grande stima di Dastari e degli altri scienziati della base, ed esprime il suo cordoglio per la perdita di menti così brillanti. Presto il computer della base si mette in comunicazione con loro e li intima di ripartire, tentando anche di ucciderli. Il Dottore trova il diario di Dastari e scopre così che i Signori del Tempo volevano fermare gli esperimenti, ma si rifiuta di credere che siano responsabili del massacro. Peri gli suggerisce che forse qualcuno li vuole incastrare e il Dottore decide di scoprire chi. Prima, però, seguono un dedalo di condutture fino al centro di comando così da poter spegnere il computer. Incontrano Jamie, sconvolto, che sotto ipnosi racconta di aver visto uccidere il suo Dottore.

Nel frattempo, sulla Terra, Chessene e Shockeye hanno preso possesso di una grande villa non lontano da Siviglia. Poco dopo giunge anche l’astronave dei Sontaran, comandata dal maresciallo Stike (eccolo lì!), e attira l’attenzione di una coppia che sta facendo una scampagnata: l’ex attore inglese Oscar, a caccia di falene, e la sua fidanzata Anita.

Il Sesto Dottore raggiunge con Peri il centro di comando e trova informazioni sugli esperimenti che i suoi simili volevano fermare. Finalmente si trova d’accordo con loro: avrebbero distrutto l’universo e… ora capisce – o crede di capire – come sia possibile che il Secondo Dottore sia morto e lui ci sia ancora. In pratica, se il Dottore fosse stato ucciso durante l’esperimento stesso, sarebbe rimasto al centro del disastro temporale, un po’ come nell’occhio del ciclone, permettendo così al resto delle sue incarnazioni future di esistere; almeno per un po’, visto che l’universo nel corso di qualche secolo sarebbe comunque finito.

La sua teoria si “sfascia” però quando vede l’illusione di Peri che soffre in un macchinario simile a quello che aveva visto Jamie – poi l’immagine diventa quella di Dastari, del Secondo Dottore e infine di se stesso. Spiega ai due companion che in realtà il Secondo e Dastari non sono stati uccisi ma soltanto rapiti. Scopriamo anche che lo scienziato è in grado di isolare il nucleo simbiotico di un Signore del Tempo, in pratica ciò che gli permette di controllare il TARDIS. La possibilità che i Sontaran possano viaggiare nel tempo a loro piacimento gli sembra terribile, così si collega telepaticamente al Secondo. Sente così il suono di una campana della cattedrale di Siviglia, e calcola sia la distanza dalla città che il tempo trascorso da quando i Sontaran hanno lasciato la stazione e sono arrivati sulla Terra.

Il Secondo si riprende e vediamo che Dastari non è affatto stato rapito dai Sontaran: è loro alleato e ha organizzato il massacro insieme a Chessene, inoltre è stata proprio la donna a scoprire il segreto del nucleo simbiotico e ora si preparano ad estrarlo dal corpo del Dottore. Lui cerca invano di convincerlo che se non solo i Sontaran, ma anche gli Androgum potranno viaggiare nel tempo sarà un disastro, a causa della loro natura selvaggia.

Il Sesto, Peri e Jamie incontrano Oscar e Anita che li indirizzano verso la villa. Mentre Peri tenta di distrarre Chessene, Shockeye la rapisce e pregusta di cucinarla. Il Sesto e Jamie intanto si introducono di soppiatto per tentare di liberare il Secondo. Trovano la macchina del tempo creata dagli scienziati della stazione, e il Dottore gli dice che in realtà è sufficiente “imprimere” il nucleo simbiotico di un Signore del Tempo su uno dei suoi componenti (il briodo nebulizzatore), semplicemente viaggiandoci dentro, e la macchina sarà utilizzabile da chiunque. Stike, che è stufo delle lunghe procedure di Dastari sul Secondo e vuole subito avere per sé quella tecnologia,  ha ascoltato tutto e lo obbliga ad effettuare il viaggio, minacciandolo di uccidere Jamie. Il Dottore obbedisce, ma poi Jamie ferisce Stike e i due riescono a fuggire. Riescono a liberare Peri, ma Chessene ha un nuovo proposito per il Secondo: grazie al DNA di Shockeye, lo trasformerà in un Androgum e ne farà il suo compagno. Inoltre si libera dei Sontaran, che già stavano festeggiando la vittoria.

Il Secondo Dottore diventa quindi famelico e con un gran paio di sopracciglia rosse, proprio come Shockeye. Dovrebbe subire una seconda operazione per stabilizzare il DNA, ma insieme allo chef si reca a Siviglia per mangiare in un ristorante… per una coincidenza, scelgono proprio il locale gestito da Oscar e Anita! Dopo aver divorato praticamente tutta la dispensa del ristorante, Oscar presenta loro il conto e Shockeye lo uccide. Il Sesto Dottore (che sta diventando anch’egli un Androgum, essendo un’incarnazione successiva), Jamie e Peri, arrivati troppo tardi, possono solo dispiacersi dell’accaduto, ma c’è una buona notizia: il Secondo sta ritornando normale.

Chessene comunque li ricattura per strada e li riporta alla villa. Dastari si accorge che manca il nebulizzatore perché il Sesto se l’era portato via, così lo obbliga a restituirlo e testa la macchina del tempo su Peri. Va tutto perfettamente, ma non sa che il Dottore l’ha sabotato in modo che… potesse funzionare una volta sola!

I Dottori riescono a liberarsi, e Shockeye – dopo aver tentato invano di cucinare Jamie) ferisce il Sesto per poi gettarsi al suo inseguimento. Il Dottore però lo prende in trappola, avvelenandolo con del cianuro che Oscar usava per uccidere le falene.

Intanto Dastari si rende conto che Chessene, per quanto intelligente, non potrà mai liberarsi dei suoi istinti di Androgum. Decide perciò di lasciar andare i Dottori. Chessene lo uccide, ma Jamie a sua volta le lancia un coltello contro; quando lei cerca di fuggire nella macchina del tempo… beh, ricordate? Il nebulizzatore non funziona più e questa esplode, ritrasformandola mentre muore in una normale Androgum.

Il Secondo Dottore richiama il suo TARDIS con un dispositivo a distanza, che il Sesto gli invidia moltissimo, e riparte con Jamie. Il Dottore e Peri si avviano verso la loro cabina, ripromettendosi di mangiare vegetariano d’ora in poi!

Il Dottore e Peri hanno uno dei loro soliti battibecchi sulla prossima destinazione, quando il TARDIS sta per scontrarsi con un corridoio temporale. Vediamo come costituisca il metodo preferenziale per punire i ribelli sul pianeta Karfel, governato dall’elusivo e guerrafondaio Borad, che trattiene per i suoi sistemi di sostentamento personali la quasi totalità dell’energia prodotta sul pianeta. Persino il Maylin (secondo in comando) Renis è segretamente scontento dell’operato del Borad, e viene intercettato da quest’ultimo mentre rivela importanti segreti a Mykros, fidanzato della figlia Vena. Il Borad lo uccide e condanna Mykros ad essere gettato nel corridoio, ma è Vena a cadervi portando con sé l’amuleto che attiva il sostentamento del Borad.

Il leader minaccia di distruggere tutti gli abitanti del pianeta se l’amuleto non sarà ritrovato; inoltre i loro ex alleati, i Bandril, stanno per diventare nemici in quanto il Borad è venuto meno ai loro accordi: ecco che l’arrivo del TARDIS, che attraversa il corridoio verso Karfel, diventa provvidenziale.

Come ha spiegato a Peri, il Dottore è già stato sul pianeta, infatti riceve un caloroso benvenuto dal nuovo Maylin Tekker e una missione: recuperare l’amuleto, ovviamente. E per essere sicuri che accetti, rapiscono Peri… ma lei fugge nelle caverne abitate dai mostruosi Morlox, che però ospitano anche diversi ribelli. Purtroppo vengono intercettati e condannati, tutti tranne Peri che il Borad vuole per sé.

Il Dottore calcola dove possa trovarsi Vena: il corridoio porta nel dodicesimo secolo, ma la presenza del TARDIS ha deviato la sua traiettoria fino al 1885. La ragazza e l’amuleto si trovano infatti poco fuori Inverness, al sicuro a casa di un ragazzo di nome Herbert. La missione va a buon fine; dopotutto, Vena si fida del Dottore, in quanto personaggio leggendario sul suo pianeta, e accetta di restituire l’amuleto così che poi il Dottore sconfigga il Borad. Sia lei che Herbert, però, insistono per seguirlo invece che restare al sicuro sulla Terra!

Tornati su Karfel, il Dottore vorrebbe un colloquio privato con il Borad, ma non appena ha in mano l’amuleto, Tekker vorrebbe disfarsi anche di lui. Inizia una colluttazione e i ribelli prendono in fretta il controllo della stanza dove si trova l’entrata del corridoio. Il Dottore si cala nel corridoio con una corda e recupera due dei cristalli che lo alimentano, con cui costruisce un dispositivo temporale. Anche i soldati accorsi a combatterli vengono così sconfitti e il Dottore va a incontrare il Borad, seguito da Herbert.

Vediamo che il volto bonario mostrato dal Borad alla popolazione di Karfel è quello di un androide fantoccio, completamente manovrato da lui. In realtà il suo aspetto è mostruoso – motivo per cui ha bandito l’uso degli specchi sul pianeta. Il Dottore lo riconosce come lo scienziato Megelen, tristemente famoso per i suoi esperimenti ben poco etici sui Morlox. Uno di questi esperimenti, che coinvolgeva un gas mutageno, l’ha trasformato in questo modo: metà umano, metà Morlox, nonché incredibilmente forte e intelligente. Vuole che i Bandril attacchino Karfel, uccidendo tutti gli abitanti, così che lui possa ripopolare il pianeta a sua immagine. Ma come? Ha fatto portare di nuovo Peri nelle caverne dei Morlox, perché si ripeta ciò che gli è accaduto e trasformarla così nella sua compagna ideale. La follia di questo piano sconcerta il Dottore, ma il Borad è convintissimo e decide di ucciderlo con il suo raggio “invecchiante”. Il Dottore attiva il dispositivo e gli spiega cosa accadrà se proverà a colpirlo, nella sua arroganza il Borad non gli crede e il raggio, colpendo i cristalli, gli ritorna indietro e lo riduce ad uno scheletro. 

Herbert aiuta Peri a fuggire dalle caverne, ma purtroppo Mykros non è riuscito a convincere i Bandril a non lanciare il loro missile contro il pianeta, e nemmeno il Dottore. L’unico modo per impedire il massacro è usare il TARDIS, prendendosi in pieno l’esplosione. Il Dottore e Herbert sembrano quindi un eroico e tragico ricordo… persino i Bandril sono impressionati dall’accaduto e ora desiderano la pace tanto quanto gli abitanti di Karfel.

Peri è disperata, ma… SORPRESA! Una mano mostruosa l’afferra da dietro, e vediamo il Borad minacciare tutti di strangolarla. Rivela che quello ucciso nella stanza di comando era solo un suo clone, e ora vuole portare via Peri con la nave dei Bandril. Il Dottore però è vivo e vegeto! Lo umilia e mette allo scoperto le sue più grandi paure, rivelando dietro un dipinto che raffigura la sua terza incarnazione – che visitò il pianeta insieme a Jo – un grande specchio, davanti al quale il Borad è terrorizzato, visto il suo aspetto. Il Dottore ne approfitta per gettarlo nel corridoio temporale, che distrugge subito dopo. Commenta che sulla Terra verrà ricordato come il mostro di Loch Ness. Ma quello non era lo Skarasen, il rettile portato sulla Terra dagli Zygon? Quel lago è stato piuttosto popolato!

Ad ogni modo, Karfel è all’inizio di una nuova era di pace, e Herbert vorrebbe restare con i suoi nuovi amici Mykros e Vena. Il Dottore, però, è certo che tornerà con loro sulla Terra: grazie ad un biglietto da visita, ha scoperto che il giovane diventerà uno dei padri della fantascienza mondiale, Herbert George Wells, autore di capolavori come “La macchina del tempo”. Prenderà spunto proprio dall’avventura vissuta per incantare milioni di lettori e ispirare tantissimi futuri colleghi!

Sul pianeta Necros esiste una struttura specializzata in servizi funerari, la “Tranquillo Riposo”, dove “vivono” anche migliaia di clienti in animazione sospesa, allietati da un simpatico DJ dall’accento americano che mette su musica vintage e legge loro messaggi dei parenti. Dietro la facciata della rispettabile istituzione, però, c’è Davros che tesse i suoi loschi piani. Quando intercetta l’arrivo del Dottore, giunto con Peri per rendere omaggio ad un amico defunto di nome Arthur Stangos, pregusta già la dolce vendetta!

Anche la figlia di Stangos, Natasha, si è infiltrata con un amico di nome Grigory nella struttura in cerca del padre, ma non lo trova nella sua capsula criogenica…

Il Dottore viene attaccato da un mutante e Peri lo colpisce alla testa con un bastone. Moribondo, l’uomo racconta di essere stato vittima degli esperimenti del “Grande Guaritore”, che poi sarebbe Davros.

Natasha e Grigory trovano una stanza piena di questi… esperimenti: tra loro, un Dalek di vetro con una testa umana deforme. Non ancora completamente convertito, questi si rivela lo stesso Stengos, e chiede alla figlia di ucciderlo; seppure a malincuore, lei obbedisce, ma viene catturata dai dipendenti della struttura insieme a Grigory. Le spiegano che in teoria le persone in animazione sospesa dovrebbero essere riportate in società non appena viene trovata una cura per la patologia di cui soffrono, ma ciò non è più possibile. Innanzitutto, la galassia non ha abbastanza risorse per sfamare più abitanti di quanti già ne abbia, inoltre la maggior parte di chi si è potuto permettere una camera criogenica era in posizioni di potere ora assegnate ad altri, e le conseguenze sarebbero destabilizzanti.

Conosciamo inoltre Kara, la produttrice di un integratore proteico diventato indispensabile nella galassia. Lei e Davros sono in affari… nel senso che lui le chiede continuamente soldi per i suoi esperimenti e in cambio le fornisce la materia prima per il suo prodotto: corpi umani, naturalmente. Tanto gli servono solo le teste dei clienti del “Tranquillo Riposo”, per creare i suoi nuovi Dalek! Kara però non ci sta più e assolda un famoso mercenario, Orcini, per far fuori Davros.

Il Dottore scopre nei giardini della struttura un bassorilievo con le sue fattezze. Preoccupato che sia davvero la sua statua funeraria, inizia a farsi mille paranoie, finché questa non gli cade addosso. Il Capo Imbalsamatore, Jobel, convince Peri che il Dottore sia morto, ma lui si scuote addosso i resti della statua – che decisamente non era in pietra – e inizia a comprendere che è stata tutta una messinscena per attirarlo lì. Presto però i Dalek lo catturano, mentre Peri sta andando ad incontrare il DJ.

Jobel a sua volta ha qualche idea di tradire Davros insieme al suo responsabile della sicurezza Takis, perciò lo scienziato ingaggia la sua assistente, più volte respinta e umiliata da lui, per ucciderlo; le promette l’immortalità, di trasformarla in un Dalek e altre belle cose. Lei tenta di convincere Jobel a fuggire insieme, ma in tutta risposta lui le mostra più che mai disprezzo… e a quel punto lei obbedisce agli ordini di Davros. Ovviamente quest’ultimo non aveva affatto intenzione di mantenere le promesse e fa sterminare anche la donna.

Intanto Orcini e il suo “scudiero” Bostok liberano Natasha, Grigory e il Dottore. Il mercenario sospetta infatti che Kara non sia stata del tutto sincera riguardo alla missione – in effetti, il dispositivo che ha consegnato loro li farebbe esplodere – e vuole usare i prigionieri come capri espiatori. Kara, intanto, ha i suoi bei problemi: Davros sa del suo tradimento e la fa rapire dai suoi Dalek. Una volta che si trovano nella stessa stanza e Orcini ha la sua confessione riguardo alla bomba, la uccide.

Peri e il DJ, intanto, sono in comunicazione con il Dottore, che li avverte dell’arrivo imminente del Presidente per le esequie della moglie. I due riescono a convincere la nave a non avvicinarsi al pianeta e resistono finché possono ai Dalek mandati a ucciderli, ma alla fine il DJ viene ucciso e Peri catturata. Anche Bostok fa una brutta fine, non senza aver prima ferito Davros.

Il brillante Takis però non è rimasto con le mani in mano e scopriamo ora il suo piano per sconfiggere Davros: ha chiamato su Necros i Dalek seguaci del Dalek Supremo, che ingaggiano presto una bella battaglia! Sconfitto, Davros è costretto a seguire i Dalek rinnegati sulla loro nave, e Orcini decide di usare la bomba per far saltare l’intera struttura una volta che il Dottore e i dipendenti del “Tranquillo Riposo” si saranno messi in salvo – concludendo così la sua vita con onore, seguendo i dettami dell’Ordine di cavalieri a cui un tempo apparteneva.

Giuro che ho pianto un po’ dentro.

Il Dottore consiglia a Takis di continuare a produrre integratori proteici, usando però una pianta spontanea (simile alla soia) che cresce in abbondanza sul pianeta. Finalmente lui e Peri potranno andare davvero “in vacanza”, per riposarsi o divertirsi… oppure no? Ormai sappiamo come vanno le cose ogni volta!

Ventitreesima stagione

Il TARDIS atterra su una stazione spaziale, il Dottore ne esce e varca la soglia di una stanza. E qui, gente, inizia THE TRIAL OF A TIME LORD, la saga che conclude l’era del Sesto Dottore e che ci terrà compagnia per le prossime settimane. Il #ClassicWednesday di oggi coprirà la prima parte, chiamata THE MYSTERIOUS PLANET.

Intorno al Dottore si svela una vera e propria aula di tribunale; tutti i presenti sono suoi simili, Signori del Tempo pronti a condannarlo un’altra volta per la sua abitudine di intromettersi negli affari di altri pianeti – ricordate la fine del Secondo Dottore?

In cattedra sta l’Inquisitrice, vestita di bianco, che appare imparziale ma glaciale, e l’avvocato dell’accusa è chiamato Valeyard: un individuo spietato vestito completamente di nero. Vediamo che il Dottore non sa dove sia Peri e cosa le sia successo, perché il TARDIS è stato manovrato contro la sua volontà.

Il Valeyard, come prima prova, inizia a mostrare una registrazione estrapolata dalla Matrice. Si tratta della visita del Dottore e di Peri ad un pianeta chiamato Ravolox, molto simile alla Terra e colpito da una palla di fuoco solare cinque secoli prima. Trovano un antico edificio ed esplorandolo si rendono conto di essere entrati… nella stazione della metropolitana londinese chiamata Marble Arch. Possibile che Ravolox sia in realtà la Terra di un lontano futuro? E come ha potuto cambiare galassia? Peri è sconvolta e rifiuta di investigare oltre, mentre il Dottore prosegue ad esplorare la stazione.

Intanto conosciamo i due mercenari Glitz e Dibber, inviati sullo stesso pianeta per eliminare uno specifico robot. Per farlo, però, devono prima disabilitare il sistema con cui assorbe energia, un convertitore che una tribù locale venera come un totem sacro. La leader della tribù, Katryca, si dimostra piena di risorse e li fa imprigionare.

Il Dottore scopre – a sua spese – che la stazione ha degli abitanti, che custodiscono ben tre libri terrestri (tra cui Moby Dick, un romanzo per bambini e un volume di ornitologia) e sono governati dallo stesso robot che Glitz e Dibber cercano, chiamato “l’Immortale” o Drathro. 

Alla fine di questa parte della registrazione, il Valeyard suggerisce all’Inquisitrice che l’inchiesta in corso si trasformi in un vero e proprio processo e che se il Dottore verrà trovato colpevole sia condannato a morte. Lei non sembra totalmente d’accordo, se non altro per fargli capire di non “allargarsi”.

L’Immortale assolda il Dottore per riparare il totem… sì, insomma, il sistema energetico, ma lui preferisce fuggire insieme al giovane Balazar. A quanto pare, esiste una resistenza interna al dispotismo del robot, che ha “omesso” con i suoi sottoposti che ora il pianeta è di nuovo abitabile.

Anche Peri è stata catturata dai soldati del villaggio, ma riesce a fuggire insieme a Glitz e Dibber dopo aver fatto esplodere il totem; i tre si dirigono alla struttura sotterranea e incontrano il Dottore. Intrappolati fra i soldati e un robot di guardia all’ingresso dell’edificio, sembra non abbiano scampo, ma poi Balazar riconosce uno degli uomini come un vecchio amico scomparso e insieme mettono fuori uso il robot, o così sembra.

Il Dottore non è molto felice quando scopre che Dibber ha distrutto il convertitore, perché essendo instabile potrebbe facilmente innescare un’enorme esplosione. Perciò, quando tornano al villaggio, vorrebbe ripararlo (questa volta per davvero, e nonostante questo beneficerà Drathro). Purtroppo non solo Katryca li mette tutti sotto chiave, ma il robot di guardia arriva a portare via il Dottore. I soldati però lo distruggono e…

Altra interruzione; questa volta il Dottore protesta che questa scena non potrebbe trovarsi nella Matrice, perché lui era incosciente e quindi non si tratta di un suo ricordo. Il Valeyard spiega che i ricordi possono essere estrapolati anche da altri individui presenti, purché nel raggio d’azione di un TARDIS, e il Dottore replica che per fare ciò il TARDIS dev’essere stato manipolato.

La trasmissione riprende: gli abitanti del villaggio, guidati da Katryca, credono che il robot di guardia fosse l’Immortale stesso e corrono, armati, verso la base sotterranea per conquistarla. Sciocchi! Drathro è ovviamente vivo e vegeto, anche se rassegnato alla fine, e uccide Katryca.

Anche Glitz e Dibber penetrano nella struttura; la loro missione non è solo quella di far fuori Drathro ma di ottenere – e rivendere – importantissime informazioni che i “dormienti”, viaggiatori in ibernazione provenienti dal loro stesso pianeta, hanno rubato da una fonte imprecisata. Drathro era il loro guardiano, ma il malfunzionamento del sistema ha disattivato le camere criogeniche e con il tempo il robot si è trasformato in despota.
Questa scena è stata parzialmente censurata dal Valeyard, cosa che insospettisce l’Inquisitrice… ma la storia prosegue.

Il Dottore finge di voler riparare il sistema energetico, ma è ben consapevole che ciò non è possibile: infatti vuole spegnerlo dalla roccaforte di Drathro. Il robot glielo impedisce, sostenendo che le sue “unità lavorative” debbano perire con lui perché altrimenti non avrebbero scopo. Inizia una discussione filosofica e morale, interrotta dall’arrivo di Peri, dei suoi alleati e dei due mercenari. Glitz convince Drathro che lo aiuterà a tornare a casa, e a portare con sé la cassetta che contiene le preziose informazioni. Rimasti soli, il Dottore, Peri e Balazar riducono al minimo la possibilità distruttive del sistema: infatti l’esplosione riguarda solo la roccaforte.

Drathro si disattiva, ma l’ultima scarica proveniente dal suo corpo distrugge anche la cassetta, perciò Glitz e Dibber si accontentano di recuperare un altro oggetto di valore e partono per nuove avventure. Ora tutti gli abitanti della struttura possono ripopolare la superficie e… non è forse tutto bene ciò che finisce bene?

Al contrario, il Valeyard accusa il Dottore di aver causato indirettamente la morte di molte persone a causa della sua presenza sul pianeta, e afferma che le prove successive saranno molto più schiaccianti, tanto che sarà la corte stessa a chiedere la condanna a morte dell’imputato!

Il Valeyard presenta alla corte la seconda prova video estratta dalla Matrice per corroborare le sue accuse contro il Dottore, che è anche l’ultima avventura del Dottore prima di essere portato sulla stazione per il processo.

Il Dottore, sulle tracce dei costruttori di un’arma molto sofisticata che ha trovato fra le mani di una civiltà bellicosa e non molto avanzata – i Signori della Guerra del pianeta Thordon – arriva sul pianeta Thoros Beta. Sì, lo stesso dell’avido lumacone Sil. Mentre esplora una caverna con Peri, una creatura marina li attacca e accidentalmente il dispositivo la uccide. Passato lo spavento, trovano un complesso macchinario per estrarre energia dal mare, e presto vengono scoperti: apprendono che la creatura era addetta al macchinario e tentano di spiegare l’accaduto fingendosi ricercatori, ma sanno che le bugie non reggeranno e alla fine fuggono. Incontrano un altro mutante, una sorta di licantropo che chiede loro aiuto, ma a questo punto il Dottore vuole risposte. Quando vede arrivare Sil e altri suoi simili, comprende che ci sono proprio i nativi di Thoros-Beta, i Mentor, dietro al commercio di armi.

A questo punto il Valeyard inizia una tirata sul fatto che il Dottore ha sempre messo in pericolo i suoi compagni di viaggio, facendosi sempre e solo guidare dal suo istinto nel cercare guai.

Intanto i veri ricercatori, guidati dal dottor Crozier, stanno conducendo una sorta di esperimento su un Signore della Guerra, Yrcanos. Stanno infatti cercando un corpo adatto ad ospitare il cervello in espansione del leader dei Mentor, Kiv, che sta ormai premendo troppo sul cranio. Crozier stesso è responsabile dell’upgrade della creatura marina, che poi si è dimostrata aggressiva, perciò deve accertarsi che sia davvero regredita. Quando il Dottore e Peri arrivano nel laboratorio, Sil vuole perciò estrarre la verità dal Dottore sull’accaduto, ma presto Yrcanos si libera e inizia a fare a pezzi le attrezzature, e i tre fuggono.

Peri vorrebbe solo andar via dal pianeta, ma Yrcanos convince il Dottore a combattere insieme e a liberare il suo ufficiale Dorf. L’attacco però non è affatto efficace in quanto il Dottore è ancora stordito dalle torture subite nel laboratorio e sembra diventare complice di Sil, aiutando persino Crozier ad apportare le dovute modifiche ai suoi macchinari per scongiurare un’eventuale regressione di Kiv dopo l’operazione. Sil comunque non crede al suo voltafaccia e giura che, se il Dottore li sta ingannando, useranno proprio il suo corpo.

Vediamo anche il Dottore far arrestare e torturare Peri, e non sappiamo quanto stia facendo il doppio gioco e quanto si stia dimostrando realmente egoista. Una cosa è certa: a noi spettatori la scena fa male al cuore.

Lui stesso non ha ancora recuperato del tutto la memoria, ma respinge le accuse del Valeyard e afferma che si è trattato senz’altro di un suo inganno a spese dei Mentor; anzi, sostiene che gli avvenimenti siano stati falsati. L’Inquisitrice gli ricorda che non è possibile manipolare gli estratti dalla Matrice.

Yrcanos ha intanto liberato Dorf (il licantropo apparso nel primo episodio!) e aspetta al varco il Dottore, rientrato con Peri dall’interrogatorio a cui l’ha sottoposta, e sta per ucciderlo credendolo un traditore. Peri glielo impedisce, e il Dottore è costretto a fuggire. Più tardi la ragazza e il Signore della Guerra si uniscono a un gruppo di ribelli – i servitori dei Mentor, infatti, provengono dal pianeta gemello Thoros-Alpha e molti di loro detestano i loro padroni. Purtroppo però vengono tutti arrestati e anzi, alcuni di loro muoiono nel crollo di un tunnel. Altra carne al fuoco per il Valeyard…

Nel frattempo il Dottore aiuta Crozier ad effettuare l’operazione, trasferendo il cervello di Kiv nel corpo di un altro membro della sua razza di ceto inferiore. Tutto sembra filare liscio, ma la memoria del precedente proprietario del corpo inizia a farsi strada nella coscienza di Kiv ed è necessario trovare un altro “donatore”. Crozier suggerisce di usare Peri e la fa portare nel laboratorio; il Dottore ammette di non essere d’accordo e promette che cercherà qualcuno di altrettanto compatibile.

Essendosi ormai conquistato la fiducia di Sil, chiede di vedere Yrcanos e con suo grande stupore libera lui e Dorf, anche se quest’ultimo verrà ucciso durante la fuga. Si dirigono verso il “centro di controllo” da dove gli schiavi vengono appunto controllati mentalmente e Yrcanos distrugge tutto quello che può… i poveretti iniziano a comportarsi in modo sconnesso e il Dottore puntualizza che sarebbe anche ora di andare a liberare Peri, che è già stata preparata per l’operazione…

Mentre il Dottore si affretta verso il laboratorio, appare il TARDIS e lui ne viene attirato come da un campo magnetico. Ebbene sì, è questo il momento in cui è stato portato al processo.

E la cruda verità, o ciò che sembra la verità, si svela.

La mente di Kiv – non il suo cervello, ma solo il contenuto della sua mente – è stata copiata nel cervello di Peri, cancellandola totalmente come persona. I Signori del Tempo hanno deciso che una tecnologia simile dev’essere fermata, e trattengono Yrcanos in una bolla temporale finché non arrivi il momento perfetto per attaccare. Davanti al corpo della donna di cui si era ormai innamorato, che già sognava di sposare, il Signore della Guerra è folle di rabbia e la uccide insieme a Sil, a Crozier e a chiunque altro si trovi nel laboratorio.

E il Dottore guarda tutto ciò, mentre il Valeyard continua a ripetergli che è stata tutta colpa sua, che la sua presenza su Thoros-Beta ha portato il caos e da Gallifrey hanno dovuto rimediare.

Ma il Dottore non vuole crederci. Dev’esserci qualcos’altro dietro, ripete, c’è un’altra ragione per cui è stato strappato al suo tempo…

Il Dottore, straziato dalla morte di Peri, ha avuto un certo tempo per riprendersi emotivamente e preparare la propria difesa: gli è stato permesso di accedere a sua volta alla Matrice e prelevare una registrazione che lo mostrasse sotto una luce positiva. Ha scelto una vicenda che appartiene al suo futuro: in essa, sta viaggiando con una giovane donna dai capelli rossi di nome Mel, che tenta in tutti i modi di farlo dimagrire.

Quando il TARDIS riceve una richiesta di soccorso che parla di un “traditore a bordo”, i due accorrono e si ritrovano in un’astronave di linea, diretta sulla Terra, che trasporta non solo passeggeri ma anche un raro metallo proveniente dal pianeta Mogar. Il Commodoro Travers conosce già il Dottore e le sue doti investigative, ma è anche troppo orgoglioso per affidargli un’inchiesta ufficiale, perciò li relega nel settore passeggeri lasciandoli liberi di trarre le loro conclusioni.

Mel si reca in palestra, dove ascolta la conversazione di due scienziati a proposito di un problema nel Centro Idroponico della nave. Poi riceve un misterioso messaggio che la spinge ad incontrare qualcuno (forse lo stesso che ha mandato l’SOS?) nella cabina numero 6. 

Il Dottore si finge poco interessato, ma alla fine i due si ritrovano nella cabina, che appartiene ad un certo Grenville, o meglio: ad un investigatore, Hallett, che si spaccia per il tale. Abbiamo visto che Hallett si è travestito da membro dell’equipaggio e si è infiltrato nel Centro Idroponico, ha rubato dei semi argentati e… beh, ora i semi sono nella stanza, insieme ad una scarpa e a chiari segni di colluttazione. All’improvviso viene segnalato un incidente nel congegno di smaltimento dei rifiuti, cioè qualcuno ci è caduto dentro finendo in poltiglia… e proprio lì accanto si trova la scarpa gemella. Mel e il Dottore convengono che Grenville deve aver fatto una brutta fine. Ma non è un po’ troppo semplice come soluzione dell’enigma, visto che siamo ancora al primo episodio?

Il Dottore ha di nuovo uno dei suoi malumori, lasciando che Mel esplori il Centro Idroponico da sola. Qui torniamo al processo, dove il Valeyard usa questa scena per dimostrare che il Dottore, anche in futuro, si comporterà in modo sconsiderato mettendo in pericolo la vita di chi lo circonda. Lui però non ci sta. La scena in questione, sostiene, non è mai avvenuta, lui aveva visionato attentamente il materiale prima che venisse fornito come prova; perciò dev’essere stato manomesso dal Valeyard.

Mel si reca nelle serre, dove un giovane ufficiale decide di farle da scorta, e le racconta di come il Centro sia stato allestito nella stiva su richiesta della scienziata Lasky che ci lavora con i suoi assistenti Bruchner e Doland. Nella zona possono essere usate soltanto luci a basso spettro per impedire che le piante proliferino. Non appena il poveretto prova ad entrare, riceve una scarica elettrica fortissima che lo uccide sul posto e risveglia le piante.

Mel, finita davanti al Commodoro assieme al Dottore, proclama la propria innocenza e presto sia il corpo dell’ufficiale che quello della guardia che presidiava il luogo scompaiono.

Gli assistenti della professoressa Lasky sono spaventati per il risveglio delle piante, i cui gusci sono aperti e vuoti. Inoltre nascondono qualcuno (o qualcosa?) nella stanza di isolamento della nave.

Mentre il Dottore, che vuole scoprire da dove vengono i semi trovati nella stanza, cerca un contatto con la professoressa Lasky, uno dei Mogariani viene avvelenato. Scopriamo che era in realtà Hallett travestito: aveva inscenato l’incidente dopo essere stato riconosciuto da un passeggero, per poter investigare indisturbato. Ma di chi sospettava? E per quale motivo?

Mentre Bruchner discute con i colleghi dei pericoli a cui il loro lavoro sta portando, le piante mutanti uscite dai gusci si aggirano attraverso i condotti di aerazione e iniziano a mietere vittime tra i passeggeri e l’equipaggio per poi nasconderle. Il Dottore e Mel, dopo aver investigato le serre, si intrufolano nella stanza di isolamento e scoprono una giovane donna mutante, metà umana e metà pianta. Lasky e Doland ammettono che si tratta di una loro collega, venuta a contatto con del polline alieno, e che sperano di poterla curare sulla Terra.

Il Commodoro mette da parte l’orgoglio e affida le indagini al Dottore. Intanto qualcuno distrugge la stanza delle comunicazioni, e nella registrazione sembra si tratti del Dottore. Un altro sabotaggio della Matrice!

Mel, curiosando nella stanza di un passeggero scomparso, trova una foglia compatibile con le piante del Centro e riesce persino ad amplificare gli strani suoni provenienti dai condotti, scoprendo che le piante mutanti sanno parlare e hanno un loro piano. Qualcuno la colpisce da dietro, facendole perdere i sensi e la nasconde in un carrello dei rifiuti. Per fortuna il Dottore la salva prima che venga polverizzata, ma i guai non sono finiti.

Bruchner, infatti, dopo l’ennesimo litigio con la professoressa Lasky, decide di prendere in mano la situazione: non può permettere che la nave arrivi sulla Terra con il suo carico di creature assassine. Ruba un’arma e prende il controllo della sala di comando, deviando la rotta verso un vicino buco nero. I Vervoid, così si chiamano le piante, sono altrettanto desiderosi di sopravvivere, consapevoli di essere gli unici della propria specie: emettendo un gas a base di metano nella sala, uccidono Bruchner. I Mogariani prendono il controllo della nave e la riportano in salvo, ma… sorpresa! Stufi di essere sfruttati dai terrestri per le loro risorse, la dirottano e si scopre che il capo della sicurezza era in combutta con loro.

Presto, comunque, qualcuno li uccide e Travers riprende il comando. Il Dottore ormai ha ridotto i sospettati a due: la professoressa Lasky e il suo assistente Doland. Siccome la donna era stata presa come ostaggio durante il dirottamento, il colpevole dev’essere Doland. Questi confessa: i Vervoid dovevano essere portati sulla Terra a tutti i costi, per diventare la nuova forza lavoro che avrebbe sostituito i robot. Le creature, a sentire ciò, uccidono anche lui – e hanno pure ragione!

Ormai Travers e il Dottore sono giunti alla conclusione che i Vervoid non potrebbero mai convivere con le specie animali, perché il loro istinto di conservazione li spinge a distruggere ciò che in natura si ciberebbe di loro. La professoressa Lasky fa un tentativo di calmarli, ma pure lei fa una brutta fine.

Non essendoci sostanze erbicide a bordo, il Dottore ha un’idea: grazie ad uno dei metalli rari presenti in stiva, accelererà il processo vitale delle piante fino ad esaurirlo. Il piano funziona, e il TARDIS lascia la nave con i complimenti del Commodoro.

Il Valeyard esprime il suo trionfo: è vero, la prova presentata ha scagionato il Dottore dall’aver interferito senza autorizzazione, ma l’ha mostrato colpevole di un reato ancora peggiore per la legge gallifreyana: il genocidio della specie dei Vervoid!

Le accuse del Valeyard si fanno sempre più pesanti e il Dottore continua a sostenere che la Matrice sia stata modificata, perché i suoi ricordi degli avvenimenti portati come prova da entrambe le parti non combaciano con le registrazioni. Viene chiamato quindi il Custode della Matrice, che assicura la Corte di possedere l’unico mezzo per entrare nella stessa – la Chiave di Rassilon – e che ciò avviene molto raramente, per riparazioni ad esempio.

Il Dottore rimane della sua idea e anzi accusa a sua volta il Valeyard di volere espressamente la sua morte.

Intanto vediamo arrivare due capsule di teletrasporto: dentro ci sono Sabalom Glitz e Mel, mandati a rendere testimonianza della sincerità del Dottore… nientemeno che dal Maestro!

Lo vediamo infatti comparire nello schermo e asserire di trovarsi nella Matrice. Sia il Valeyard che il Dottore sono esterrefatti e protestano per la sua presenza: il primo perché, dimostrando che sia possibile entrarci con una copia della chiave, sta smontando la sua credibilità e quella del Custode, il secondo perché ovviamente non si fida di lui. Dopotutto il Maestro ammette candidamente di essere nemico del Dottore, ma di non sopportare che qualcuno lo uccida al suo posto.

L’Inquisitrice, comunque, accetta che i due testimoni parlino: la procedura è che li interroghi prima il Dottore e poi il Valeyard.

Ritorniamo per un attimo agli eventi di “THE MYSTERIOUS PLANET”. Ricordate che i “dormienti”, astronauti provenienti da Andromeda, avevano rubato delle misteriose informazioni poi distrutte dal robot Drathro? Ebbene, Glitz spiega che questa cassetta proveniva proprio dalla Matrice. Gli astronauti avevano trovato un modo di penetrarvi e rubarne una certa quantità di segreti, e si erano rifugiati sulla Terra… poi “casualmente” distrutta e trasportata in un altro punto dello spazio. In realtà, era stata una vera e propria vendetta dei Signori del Tempo! Altro che politica del non intervento!

La rabbia del Dottore esplode quando apprende che l’Alto Consiglio stesso ha ordito questo complotto. Il Maestro incalza, accusando il Valeyard di essere in combutta con il Consiglio: lui ha inquinato le prove all’interno della Matrice, e in cambio loro gli avrebbero concesso le rimanenti rigenerazioni del Dottore. Ma c’è qualcos’altro… Perché il Maestro dice che il Dottore e il Valeyard sono la stessa persona?

Ci vuole un po’ per riprendersi da questa scoperta, lo so. Cioè, il Maestro è lì che spiega che tra la dodicesima e l’ultima rigenerazione del Dottore si è formato questo individuo che incarna tutti i suoi lati più oscuri… e il Dottore rimane basito, no?

Beh, no, ne approfitta solo per trasformare questa rivelazione in un cavillo legale, visto che l’accusato e l’accusatore non possono essere la stessa persona. Altrettanto “sorpresa e sconvolta” è l’Inquisitrice, che invece di sospendere o annullare il processo decide di continuare, in quanto le accuse stesse non sono ancora cadute.

Il Valeyard, invece, approfitta della confusione per fuggire nella Matrice. Il Dottore e Glitz lo seguono, ritrovandosi in una rappresentazione della Londra vittoriana: vengono attaccati più volte, prima da uno sconosciuto nascosto in un barile, poi con una fiocina. Glitz ha un biglietto del Maestro, dove c’è scritto che il “quartier generale” del Valeyard si trova in un edificio chiamato “Fabbrica della Fantasia”.

Intanto il Maestro racconta all’Inquisitrice quali eventi sono stati modificati dal Valeyard: per esempio, ha finto che Peri fosse stata uccisa (vedi MINDWARP) mentre in realtà la giovane companion ha sposato il Signore della Guerra Yrcanos. Snocciola quindi il suo piano, che ha appena portato il Dottore e il suo alter ego malvagio a scontrarsi nella Matrice; spera che si uccidano a vicenda, con sua somma gioia, ma anche che la società dei Signori del Tempo si scardini. “Cosa può desiderare di più un rinnegato?” commenta, con estremo disprezzo da parte di Mel.

La “Fabbrica della Fantasia” ha una sgargiante insegna al neon ma un ingresso piuttosto comune, presidiato dal burocrate Popplewick (e c’è un suo clone in ogni altra stanza!). Per sveltire le “pratiche” e incontrare subito il proprietario dell’edificio, gli viene fatto firmare un foglio in cui cede al Valeyard le sue rigenerazioni: è ovvio che nemmeno lui si fida delle promesse del Consiglio! Il Dottore quindi apre una porta e si ritrova da solo su una spiaggia, mentre la voce del Valeyard lo tormenta e mani iniziano a protendersi dalla ghiaia sotto di lui, spingendolo verso il basso. Quando Glitz accorre per salvarlo, sembra non esserci più niente da fare.

Ma… sorpresa! Non c’era nulla di reale, il Dottore riappare e si mostra anche il Valeyard. Fa il suo classico monologo delirante da gran cattivo, dicendo che ha bisogno di liberarsi della morale del Dottore per essere un’entità a sé stante e fare il bello e il cattivo tempo.

Ad un certo punto scompare e dal mare si alza una grande quantità di gas nervino, che questa volta non sembra proprio un’illusione. Il Dottore e Glitz si rifugiano in un capanno che… assomiglia tantissimo a quello di O in “Spyfall”, infatti è proprio il TARDIS del Maestro!

Questi spiega al Dottore che in realtà vuole che vinca lo scontro con il Valeyard, perché essendo malvagio potrebbe interferire con i suoi piani.

Inventa così uno stratagemma per attirare il Valeyard, facendo piombare il Dottore in una sorta di catalessi e lasciandolo alla porta della “Fabbrica della Fantasia”. Ovviamente lui non ci casca e respinge l’attacco dell’arma miniaturizzatrice, bombardando poi il Maestro e Glitz con esplosivi a forma di penna. Sì, insomma, le penne di volatile che si usavano per scrivere.

Il Dottore segue poi Mel, a quanto pare accorsa nella Matrice per salvarlo, fino all’aula del tribunale, dove la donna lo incoraggia a portare avanti la propria difesa. L’Inquisitrice riprende a sostenere le accuse di genocidio e Mel conferma la verità sulla fine dei Vervoid, portando ad un verdetto definitivo: morte.

No, nemmeno questa era la realtà. Il Dottore si trova ancora nella Matrice, ancora ipnotizzato. La vera Mel, che vede tutto questo sullo schermo, decide di aiutarlo sul serio: ruba la chiave al Custode ed entra nella Matrice. A quanto pare, scopre, il Dottore stava solo fingendo di credere di stare andando al patibolo, ma conoscendolo non lo sapremo mai.

I colpi di scena sono ancora molti: Glitz sembra accettare un accordo con il Maestro ma alla prima occasione lo tradisce e stringe un accordo con Poppycock per avere le famose informazioni (sembra che la cassetta rubata dai “dormienti” non fosse l’originale), poi il Maestro lo costringe a ritornare all’ovile; Poppycock stesso non è che il Valeyard mascherato… e finalmente arriviamo al suo grande piano.

Il Dottore trova infatti una potente arma puntata attraverso lo schermo dell’aula, che ucciderà tutti i Signori del Tempo presenti. Mel accorre e avverte del pericolo; per fortuna il Dottore riesce a sabotare il macchinario, che si autodistrugge uccidendo apparentemente il Valeyard. Anche il Maestro e Glitz rimangono intrappolati nel TARDIS.

 

Tutto è bene quel che finisce bene: il Consiglio è stato deposto, e Gallifrey è in tumulto. Serve un nuovo Presidente e l’Inquisitrice suggerisce al Dottore di candidarsi. Lui rifiuta e glielo propone a sua volta, chiedendo poi che, quando la Matrice sarà riparata,  il Maestro venga punito severamente ma Glitz sia perdonato. Vediamo il Dottore e Mel partire nel TARDIS più o meno allegri – la ragazza è già pronta a metterlo a dieta e fargli fare esercizi – e il Custode alzare lo sguardo verso di noi, sogghignando: è il Valeyard!

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