DWOT 08/03/2020

Ciao a tutti e bentornati a DWOT, che sta per “a Dozen Wasted Opportunities Top-bottom”, per due motivi: uno che sto lavorando alla megarecensione di stagione, ma non so se fare un video, un articolo, un podcast… ditemelo nei commenti, se voi un video o un podcast di un’oretta lo guardereste (la prima stesura sono 13 pagine, la rifarò tutta, ma direi che è comunque un’indicazione). Chiarisco subito che un video video non starò a farlo perché ci metto davvero troppo, sarebbe più una cosa tipo io che parlo e qualche immagine o slide tipo presentazione powerpoint. Se non mi dice niente nessuno (dei lettori in pagina, non facciamo che commenta Oba, eh!), io vado di articolo, che almeno sono ore in meno di lavoro.

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Anche perché c’è tanta roba da dire su questa stagione che giuro che sono giorni che lavoro a una megarecensione! Magari la farò uscire un altr’anno anche stavolta!

Ma torniamo a questa settimana: il finale di stagione, a parte una recensione razionale, mi ha lasciato vuoto. In questo abisso emotivo, come fosse arrivata l’alta marea, una rabbia silenziosa si è poco a poco infiltrata, fino a farmi provare un sentimento di profonda furia (scusate, sono poeta a tempo perso) e ci sono tanti, tantissimi motivi, ma il principale è che sta roba era a tanto così da poter essere un bel finale di stagione e chiudere una stagione che, se non bella, sarebbe stata almeno… non lo so, mediocre? In parole povere, io ci vedo tante, ma tante occasioni perdute, tant’è che ne elenco dodici perché… beh, perché non ci sono numeri in inglese che cominciano con la “D” e dovevo giustificare l’acronimo della rubrica. Oppure dodici come i dottoriiiiiih!!! No, dai, scherzo, povera Jodie (che poi tanto ci sarebbe pure war… lasciamo stare)

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Ma intanto ringrazio il Brig per la collaborazione a stilare una lista! Anche Elisa ha dato una mano, è fantastico avere un aiuto da persone brillanti come loro!

Ma via alla lista!

Che a dirla tutta, per me sono una brutta coppia…

Romance Yaz e Ryan – allora, a me non importa un fico secco delle ship in Doctor Who. Per me le ship nella serie sono Dottore e Romana, Dottore e River, Amy e Rory e Jack e chi capita, o comunque, tutte quelle funzionali alla storia. Però, abbiamo avuto un primo accenno in Spyfall, che Yaz non vuole presentare Ryan alla sorella, come se fosse gelosa, poi in Orphan55 lei che si metteva in mezzo tra Ryan e la terrorista, persino in The Haunting of Villa Diodati, dove la narrativa del finale è introdotta, c’è lei che parla con la fidanzata di Byron e dice “eh, c’è uno che mi piace, ma è troppo stupido per capirlo” o una cosa del genere… questa storia avrebbe dovuto avere un climax nel finale! Certo che c’è ancora tempo nello speciale, ma, come per tante altre cose in questa lista, saranno passati mesi e non ci importerà più… beh, nemmeno quel poco che mi importa adesso!

Qui vediamo il Maestro raccontare una barzelletta ad Ashad. A giudicare dall’espressione di questo, era una barzelletta offensiva

Dare indizi sul piano di Ashad – rendere i Cybermen dei “cyberbot” è talmente stupido che pure nella puntata il Maestro lo ridicolizza, ma questo non toglie che sarebbe potuto essere trattato come un colpo di scena, invece che una rivelazione random! Abbiamo addirittura due occasioni distinte tra loro: la prima è quando, sul pianeta di inizio puntata, i companion montano un macchinario che avrebbe interferito con l’inibitore di emozioni dei cybermen, la seconda quando Yaz e gli altri devono togliere resti umani da cybermen per usare le loro armature come travestimento. Se, in realtà, la seconda avrebbe avuto meno senso, perché se Ashad avesse già robotizzato quei Cybermen, sarebbero dovuti essere attivi, la prima avrebbe sollevato un vero mistero: è logico che il ripristinatore di emozioni non abbia effetto su Ashad che non ha un inibitore come detto a Villa Diodati, lo spettatore si chiederebbe perché non funzioni sui due Cybermen che lo accompagnano, rendendo la rivelazione dei “Cyberbot” una risposta alla domanda

Il Cyberium. Tutta la conoscenza Cybermen accumulata in forma di Intelligenza Artificiale, basata sulla leggenda dell’antico database umano: Wikipedia

Dare un senso al Cyberium – l’argento vivo non viene mai ben spiegato, ma ha dato poteri incredibili a Shelly, è stato nel Dottore, in Ashad e quindi nel Maestro. Possiamo supporre che sia quello a permettere a quest’ultimo di costruire in un istante i -sigh- “cybermasters”, ma non sarebbe uno sforzo di immaginazione nemmeno vederli creati dal genio del Maestro e dalla tecnologia superstite di Gallifrey. In quanto artefatto mitologico tanto importante da farlo mandare nel passato per toglierlo dalle Cyberwars e da ripristinarle una volta che questo è rientrato in scena, avrebbe davvero potuto avere un peso nella trama. Pensate al Maestro con questi poteri di piegare lo spaziotempo o al Dottore che richiama a sé il Cyberium come precedente proprietario per usarlo nel confronto finale! Va detto che potrebbe essere il modo in cui il Maestro è sopravvissuto alla Death Particle, ma avrebbero potuto stabilire che avesse un certo controllo sui poteri in questione. Ah, come so che è sopravvissuto? Beh, è il Maestro, che domande!

NON un reattore Ark!

A proposito della Death Particle… – dal momento che è una leggenda tra i sopravvissuti, perché non presentarla prima? Avremmo avuto da una parte Ashad che dice “dentro di me c’è la fine di tutta la vita nell’universo” e dall’altra una leggendaria arma in mano ai Cybermen, con il Red Herring del Cyberium sarebbe stato un enigma da risolvere tanto per il Dottore quanto per gli spettatori. Quello che abbiamo avuto, invece, è stata la realizzazione di un qualcosa fuori posto, il Dottore che ne parla con gli altri e gli altri che danno subito la risposta, facendo porre la domanda “e perché non l’hai detto prima?!” Parafrasando O: it’s so unsatisfying!

Anche se non si sono visti tantissimo, il design dei nuovi Cybermen è bello e rende il giusto omaggio all’era classica! Forte anche che non abbia semplicemente rimpiazzato quello vecchio, ma che sia stato dedicato a truppe diverse

Mostrare le Cyberwars – partendo dal presupposto che non tutta questa lista ci sarebbe probabilmente stata nei 110 minuti delle due puntate finali, il coinvolgimento della Fam a cose fatte, con 3 Cybermen contro 10 umani, è veramente poco per stabilire delle vere e proprie guerre. Senza contare che l’unica arma Cybermen mostrata sono i Cyberdrones, che non sono altro che teste volanti… l’estetica per quanto possa essere secondaria, è sempre stato uno dei temi a differenziare Cybermen e Dalek, mostrando quanto flessibile sia la tecnologia dei primi! Solo nella serie abbiamo avuto Cybermats, Cybermites e Cybershade, rispettivamente mouse con denti umani, Cyber-insetti e cani convertiti, il cui risultato ricordava più scimmie, ma nell’universo espanso abbiamo balenottere azzurre convertite per essere usate come sottomarini e uccelli convertiti per fare questo lavoro e, visto il precedente con Praxeus, sarebbe stato almeno un richiamo visivo a un momento che voleva essere à la Hitchcock e che, probabilmente, sarà più passato à la Birdemic

Quando “Palla al centro” si riferisce al pianeta!

Accennare a un conflitto con i Dalek – proprio parlando di Dalek e Cybermen, nel 2006 Doomsday è stata pubblicizzata anche tramite le copertine di Radiotimes con un’ipotetica partita a calcio tra Dalek e Cybermen in due versioni, titolate Daleks VS Cybermen o viceversa. Per chi è nato negli anni ’80 come me, qualsiasi film che abbia “VS” nel nome, come Aliens VS Predators o King Kong VS Godzilla ha sempre un fascino intrinseco che sa di infanzia, ma quando abbiamo visto la puntata, ben 14 anni fa, è stato evidente che i figli di Mondas non potessero reggere il moccolo a quelli di Skaro, ma con il nuovo upgrade che li ha ibridati a Signori del Tempo? La Guerra del Tempo è stata un’impasse tra Time lords e Dalek, quindi un nuovo essere che unisca le caratteristiche dei primi con i Cybermen sarebbe stato un’effettiva minaccia per i nostri sgranapepe della morte, che appunto saranno protagonisti dello speciale invernale. Peccato che, per via della Death Particle, i Cybermaster sono stati presumibilmente annientanti e non vedremo un Cyber-riscatto tanto presto. Peccato per chi come me, in questo derby, tifa argento. Aspetta, i Cybermasters erano bronzati, però… vabbé, avete capito!

A me non ha preso il design di Ashad, ma non si può negare che sia immediatamente interessante!

Usare meglio Ashad – essendo parte di villain storici della serie, con una rabbia più convincente di quella di Tzim Sha e un design quantomeno minaccioso, Ashad non è soltanto un villain che prometteva di essere il primo memorabile targato “made in Chibland”, ma anche il primo “cervello” dei Cybermen dai tempi di… beh, “Mr Cervello” (che per me sarà sempre Mr Clever)! Qualche flashback del suo passato non avrebbe guastato, ma il suo leitmotif si sarebbe sicuramente sposato bene a quello dei Cybermen tradizionali, l’evoluzione dell’umanità! Pensate a vederlo reticente a mettere in atto il piano del Cyberium di realizzare i Cyberbots o a disconoscere i Cybermaster come suoi simili e, magari, tenere impegnati loro e il Maestro nel confronto finale! Ovviamente la storia che abbiamo avuto lo vede come soldatino di piombo incollato a un ordigno esplosivo, ma trovare la propria fine contro una folla inferocita sarebbe stata la fine degna per questo reboot del mostro di Frankestein! Ammesso che non vedo bene i Cybermaster armati di torce e forconi…

Quando dico “peso ai companion” non intendo dire che debbano fare i facchini!

Peso ai companion – questo è importante perché si sarebbe trattato veramente di piccole aggiunte intelligenti. Graham non ha una propria narrativa, al di fuori di un vago timore del ritorno del cancro, ma Yaz e Ryan ne hanno una al di fuori della romance di cui sopra, ma il risultato è quantomeno deludente: la prima vuole essere mostrata come coraggiosa al pari del Dottore, il secondo, a quanto pare, sufficientemente padrone della propria coordinazione, nonostante la disprassia, da lanciare una palla da basket. Il climax della prima pare voler essere con lei che si mostra la prima a passare attraverso il portale, ma passa inosservato senza un primo piano di Mandip Gil determinata, mentre, per il secondo, avrei gradito un’istanza in cui la propria lacuna con il pallone avesse avuto una rilevanza in una storia. Magari mancare il passaggio di un gadget tecnologico utile a Tesla? Non lo so, ma chiedermi di ricordare che in Spyfall non fosse riuscito a fare canestro, mi è sembrato chiedere tanto, dal momento che è stato più di due mesi fa!

Mani basse la parte più intelligente di tutta l’era Chibnall! Oltre a essere semplicemente interessante tornare indietro a guardare la storia alla luce della rivelazione, ha pure easter eggs nascosti, come il fatto che questa storia sia ambientata in Irlanda, quando il fatto che Gallifrey sia un paese irlandese è una battuta ricorrente nella serie (come accennato in Human Nature)!

La storia di Brendan legata all’investigazione del Dottore– la trama orizzontale di questa stagione è stata un tira e molla assurdo! Spyfall ha messo la palla in gioco, Fugitive of the Judoon l’ha alzata e il finale di stagione -tra alti e tanti, tanti bassi- l’ha suo malgrado schiacciata, ma avremmo dovuto avere qualcosa di più! Il Maestro sfida il Dottore a scoprire il motivo per cui ha sterminato gli abitanti di Gallifrey, ma, salvo qualche visita in cui 13 ha guardato la devastazione con sguardo vacuo, le indagini non ci sono state per nulla. Quantomeno non abbastanza da trovare i propri simili “congelati” in vista del finale! Pensate invece se non solo avesse ricercato la verità, ma se questa avesse portato a mal di testa e visioni della vita di Brendan! Ci avremmo perso la speculazione che potesse essere legato al passato del Lone Cyberman, che era quello che ho creduto finché non è stato rivelato il mistero, ma questo semplice stratagemma avrebbe trasformato Brendan da un’ennesima domanda all’ultimo minuto per aumentare quelle del “gran finale” a un indizio per speculare quale sarebbe stata la rivelazione! Capisco che questo sia già storytelling 101, mentre alle volte qui mi pare che siamo ancora ai livelli dell’asilo!

-I did it for the lolz!

Come il Maestro ha ucciso i Signori del Tempo – ho già detto che Skaro-Gallifrey è stata una X sulla schedina, quindi possiamo stabilire che il potenziale bellico sotto i cieli arancio bruciato sia abbastanza da sfidare gli esperti del settore sterminio. Come abbia fatto il Maestro a fare da solo quello che Davros e famiglia allargata non siano stati in grado di fare, nonostante nel passaggio abbiano distrutto intere civiltà -persino quelle di Grandi Antichi come la Coscienza Nestene- è un dettaglio che può ossessionare la mente di molti. Specie di chi, come me, ci pensa troppo! Ovviamente possiamo presumere che abbia goduto di un effetto sorpresa rispetto ai Dalek, ma stiamo parlando del Maestro, la qui malvagità sul pianeta di origine è nota fin… beh, da quando è stato presentato alla fine degli anni ’60! Magari potrebbe aver usato qualcosa visto nella stagione, come la collaborazione di veri e propri dei come Zelim, oppure un’arma batteriologica come Praxeus oppure… Benni! È stato sicuramente grazie a Benni!

Captain Cheesecake, il ritorno!

Jack e il Boundary – molto comoda la rivelazione finale che il sacrificio di Ko Sharmus non è stato casuale, ma il suo desiderio di “terminare quello che ha cominciato” perché è stato uno dei responsabili del piano di mandare il Cyberium nel passato, è senza dubbio stata un’uscita di prigione gratis per il dilemma morale del Dottore, ma questo non spiega perché Jack avrebbe dovuto sapere del Lone Cybermen, quando sarebbe bastata una frase! Ho addirittura pensato che fosse un easter egg per i più attenti quando quota il suo comandante, ma non c’è un solo caso in cui Jack dica “most of all, be lucky”. Ko Sharmus avrebbe potuto fare riferimento a un proprio compagno immortale o particolarmente liberale nei gusti o dire di averlo sentito raccontare del Dottore e questo avrebbe anche dato più peso al suo personaggio, oltre che spiegare quello che, a ora, resta un buco narrativo.

Inoltre, come dice Elisa, questo pulsante dovrebbe essere ROSSO!!! LE BASI, CHIBNALL!!! LE BASIIIHHHHH!!!

Dare peso al dilemma del Dottore – che 13 abbia remore a premere un pulsante che ucciderebbe ogni forma di vita su Gallifrey, inclusa la natura di cui 10 parlava con aria sognante, il proprio amico di infanzia, per quanto non pare che in questa stagione ci siano stati sprazzi di questo amo et odi e, tecnicamente, un nuovo genocidio, includendo nel raggio d’azione tutta la neonata razza di Cybermaster, è assolutamente credibile, ma dal momento che pare scendere facilmente a patti con il sacrificio di Ko Sharmus -o magari soffre immensamente, ma è molto brava a nasconderlo- lascia due possibili spiegazioni: o finché non è lei l’autrice della distruzione, riesce ancora a dormire tranquilla, o il vero problema era che non fosse lei a lasciarci la pellaccia! Però non sarebbe un problema, se la cosa fosse motivata, non tutti i personaggi devono sempre essere pronti a pagare l’ultimo prezzo per salvare gli altri e, tematicamente, 13 è proprio il frutto di una dura decisione dell’incarnazione precedente che ha cambiato idea sul rifiuto di rigenerare, non sarebbe perfetto se avesse un forte attaccamento alla vita? Addirittura io l’avrei collegato al suo desiderio di vedere ancora l’universo, fare nuove esperienze e incontrare nuove persone, riallacciandomi al finale della stagione precedente, chiusa con un monologo altrimenti fine a se stesso in cui stabiliva che “the universe can surprise you… always!” Oltre a stabilire che la scorsa stagione non sia stata priva di significato, ma abbia lasciato un segno nei cuori da “turista per caso” di 13, che sarebbe almeno stato un contentino per chi ancora ha un PTSD per il nulla cosmico di Arachnids in the UK o The Tsuranga’s Conondrum, avremmo ancora potuto avere una splendida dicotomia tra 13, che ha vissuto vite a quanto pare innumerevoli e visitato tutto l’universo e Ko Sharmus, che alla fine si sacrifica in sua vece, pur avendo vissuto una volta sola e speso la maggior parte di quella vita in una landa polverosa assicurandosi che gli altri esseri umani attraversassero il Boundary incolumi. Certo, questo parallelo avrebbe un retrogusto familiare, riproponendo il paragone del Dottore che salta di grandiosità in grandiosità con qualcuno che raccoglie inconsapevolmente l’eredità di Danny Pink -nel deserto del Boundary ci saranno pure stati pozzi da scavare, no?-, ma anche questo è in qualche modo derivativo da quello di Rory Williams e questo a sua volta a Mickey Smith: più il tempo passa, più una sua iterazione resta rilevante, chiedendo se il vero eroe sia l’essere straordinario o contro intuitivamente, l’uomo medio di ogni giorno. Io avrei anche rimosso la pretesa di responsabilità di Ko Sharmus, che sostiene di aver dato il via agli eventi: capisco che voglia giustificare la fuga all’ultimo minuto del Dottore, ma non sarebbe meglio lasciare il personaggio con un enorme debito morale, gettando le basi per una futura redenzione?! 13, in fondo, ha disperatamente bisogno di una tematica, qualcosa di più di “la portavoce casuale di propaganda sociale”!

Bonus… o meglio malus!

Lo so, è già un papiro, ma non ho resistito: queste puntate si sarebbero prestate a tantissime connessioni con il passato, come correlare le versioni del Maestro di “O” con “Missy”, in fondo quando abbiamo lasciato Mary “Psycho” Poppins era in rapporti migliori con il Dottore di quando lo abbiamo ritrovato come agente segreto ritirato, e implicare che questo cambiamento sia stato ribaltato dalle rivelazioni del Timeless Child gli avrebbe potuto dare spessore. È qualcosa che possiamo aggiungere di nostro, ma partiremmo da speculazioni, non sapendo nemmeno con esattezza dove “O” si collochi tra le incarnazioni del Maestro. Non solo, ma l’attuale narrativa pone tante domande, come quale sia il senso di dare un nuovo ciclo di rigenerazioni al Dottore su Trenzalore o come River abbia condiviso la capacità di rigenerare, visto che non le è stato impiantato il gene del Timeless Child. Non sto dicendo che avremmo dovuto avere tutte le risposte, quanto riconoscere queste domande. Con tutti i riferimenti all’era Davies di questa stagione, persino il “what what what” proprio in chiusura, questa stagione mi è sembrata veramente rinnegare in toto l’era di Moffat, con una sola piccola eccezione, ossia quando il Dottore teme che i propri companion vengano convertiti in Cybermen, in una singola frase in Villa Diodati che potrebbe richiamare a Bill. A me sembra un po’ poco, voi che ne pensate?

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Dhawan saving the show!

E questo è tutto. Questa non è assolutamente una lista completa, per esempio sono anche rimasto deluso dai preparativi per combattere i Cybermen in apertura. Pensate se, invece di portare i macchinari, il Dottore avesse portato a combatter i Cybermen uno Pting! Io mi sarei fatto grasse risate a vedere l’impotenza dei cyborg contro quel batuffolo velenoso di CGI! Ora quello sarebbe stato un vero e proprio “conondrum”!

Risultato immagini per pting doctor who
Per non dimenticare!

~Six

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