Jack is Back!

Rulli di tamburi e squilli di trombe, il Capitano è tornato in Doctor Who!!!

Quale modo migliore per festeggiare se non ricondividere i migliori articoli che abbiamo scritto su di lui???

Cominciamo con…

Sane Men in the Box di Six

Jack Harkness

Jack nasce nel 5094, primo e, per un pezzo unico, companion a non essere umano del XXI sec, ha un fratello, Gray. Tecnicamente il suo vero nome non era Jack, ma non ci è dato sapere quale fosse solo dalla serie. Un giorno degli ostili non meglio identificati hanno invaso la sua città, costringendolo a scappare e abbandonare il fratellino.

Successivamente si unisce all’Agenzia Temporale, dove gli viene dato il soprannome faccia di Boe, da Boeshane Peninsula, dove viveva. In una missione sotto copertura, nel 1941, ruba l’identità del capitano Jack Harkness. In un’altra resta bloccato con John Hart in un loop di due settimane (roba da Agenzia Temporale), dove intrattengono una vita coniugale. Gli sono stati cancellati due anni della sua memoria e forse questo lo spinge a rubare una nave medica Chula, che intende vendere sul mercato nero, piano sventato dal Dottore. Constatato che l’agente non avesse comunque intenzioni ostili, viene reclutato nel TARDIS e comincia a viaggiare con nove e Rose.

Nella battaglia finale di Satellite 5, Jack Harkness perde la vita difendendo il passaggio per arrivare al Dottore. Non vi faccio nemmeno la battuta di aver finito, tanto lo sapete: il Lupo Cattivo, Rose Tyler, ottenuti fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale, lo riporta in vita, solo lo riporta in vita troppo: Jack diventa letteralmente immortale, invecchiando a un ritmo lentissimo e ritornando in vita qualsiasi ferita gli venga inferta, insieme a poteri rigenerativi (in senso stretto, niente roba da Signori del Tempo). Il nono decide allora di abbandonarlo lì, che tanto era una scatola di metallo che orbitava nello spazio senza nessuno a bordo, cosa può andare storto. Jack dice “nope” e usa il proprio manipolatore del vortice per tornare sulla Terra del passato. Troppo del passato, finendo nel XIX secolo, con il manipolatore fritto per convenienza della trama.

Viene reclutato da Torchwood e comincia a lavorare per loro, attendendo per oltre un secolo un ritorno del Dottore e diventando fondatore della terza iterazione della compagnia, nota anche come “ora non facciamo casini con cattive intenzioni, siamo praticamente la UNIT 2”. In diversi momenti, recluta la squadra con cui lavora nello spinoff e darà la vita per fermare il terribile (effetto CGI del) demone Abaddon. A questo punto il Dottore, dieci stavolta, passa a fare benzina da Cardiff e Jack dà uno spassionato abbraccio al TARDIS, con cui vorrebbe restare fino alla fine dell’universo. Infatti arrivano alla fine dell’universo, su Utopia. Qui rivela la propria immortalità, divenendo indispensabile per il viaggio finale dell’umanità, ma il bel finale sarà rovinato dal Maestro. È grazie al suo manipolatore che il Dottore, Martha e lui riescono a tornare sulla Terra, durante il governo di Saxon. Qui succedono tante cose, ma poi vengono cancellate come se non fossero mai esistite, come nemmeno saprebbe fare un boss della mafia in un fumetto giapponese (was that a jojo’s reference?!).

Decidendo di tornare dalla sua squadra, alla guida di Torchwood vive nuove fantastiche avventure, finché non viene portato nel passato, nel 27 AC e il fratellino lo seppellisce vivo sotto quella che sarebbe diventata Cardiff. Lì resta per millenni, fino al 1901, dove viene riesumato… vivo e si unisce nuovamente a Torchwood. Si farà congelare fino a quando il suo contemporaneo doppio non viene portato indietro nel tempo, in modo da non incontrarsi incrociando la linea temporale, per poi confrontare il fratello che stava per uccidere Toshiko.

Poi c’è di nuovo tutta la questione di Davros che attacca la Terra. Avanti veloce, Jack aiuta tutti e guida il TARDIS, passiamo alle due ultime stagioni di Torchwood. Beh, qui si scopre che Jack aveva dovuto fare patti atroci con spacciatori alieni che si drogano di bambini e poi ritorna mortale perché tutti diventano immortali, ma poi ritorna immortale perché tutti diventano mortali. Oh, è stato facile.

La stiamo facendo un po’ troppo lunga, quindi andiamo avanti veloce: l’invecchiamento ha alla fine il sopravvento su Jack che diventa una testa in un grosso barattolo. Aspetta, cosa?! Ma quanto ho saltato?! Ah, qualche miliardo di anni. Scusatemi. Come Faccia di Boe, Jack ha una sua razza e, presumibilmente, è capace di portare avanti una gravidanza perché Russel T Davies. Assiste alla distruzione della Terra, si ammala e, con le sue ultime parole, avvisa il Dottore che il Maestro sta per tornare. Cioè, in modo molto, molto sottile, perché… sapete cosa? Personalità!

Tralasceremo faccia di Boe per questa parte. Ci sono due Jack Harkness: uno quello che viaggia con il Dottore e uno che comanda Torchwood; nonostante questo, non è perché il personaggio sia scritto male, anzi, proprio per il proprio spessore. Fatemi spiegare:
quando incontriamo Jack, si sta facendo gli affari suoi fingendosi un soldato britannico e spiando ragazzine che si arrampicano su navi invisibili. Anche quando entra nella ciurma del dottore, l’uomo che vediamo è rilassato, brillante, astuto, dotato di intelligenza tattica e tecnica, nonché di un’umiltà non indifferente. È anche un pervertito, ma quello è un po’ frutto del suo tempo, diciamo. Jack è profondamente tagliato per fare il secondo al comando, gestisce incredibilmente bene il rapporto con una figura superiore come il Dottore e affronta le varie situazioni cercando di essere il più utile possibile al gruppo. Anche da solo funziona egregiamente, affrontando robot futuristici che lo volevano decapitare con nonchalance e tranquillità.

C’è poi il Jack Harkness al comando di Torchwood 3. Questo è un uomo che usa la propria indole scherzosa come una maschera, con cui copre un volto tormentato da tutte le responsabilità del comando. Jack odia profondamente che la vita delle persone dipenda da lui e che sia, in ultima istanza, chi decide se qualcuno vive o muore. Eppure continua a farlo, al punto di ritornare in Torchwood nonostante un’occasione per ricominciare.

C’è una sola parola che riassume tutto questo: responsabilità. Quando Jack riceve ordini, può eseguirli tenendo la coscienza pulita, specie se arrivano da una creatura saggia come il Dottore, senza sentirsi schiacciato dal peso delle loro conseguenze. Quando, invece, deve dare ordini… beh, ritorna a essere quel ragazzo che ha lasciato il fratello a morte certa, in un lontano futuro non molto ben caratterizzato.

Per questo motivo viene visto come figura affidabile quando fa il companion del Dottore, mentre in Torchwood viene spesso tenuto a distanza, al di fuori del proprio lavoro, dagli stessi membri della sua squadra, con la sola eccezione di Ianto Jones, con cui crea un legame stabile che possiamo giustificare con una profonda comprensione reciproca. Voglio dire, siamo un po’ costretti a farlo, la loro relazione salta abbastanza fuori dal nulla…
Questo gioca profondamente bene con la funzione narrativa

Jack serve per far vedere quanto sia figo il Dottore. Viene rappresentato come un essere, al di fuori del punto di vista morale, essenzialmente superiore in tutto rispetto allo spettatore. Ha una vasta conoscenza della storia e della tecnica, è persino capace di riparare alcuni componenti del TARDIS e conosce tutte le creature aliene che invece rappresentano una minaccia incognita contro Rose Tyler.

Tuttavia, obbedisce quasi ciecamente al Dottore e lo asseconda anche in momenti di pura spacconeria, come in Boom Town, quando è il capitano a stabilire un piano per catturare la superstite Slitheen, solo per vedersi ricordare chi sia al comando, nonostante il Dottore non avesse niente da aggiungere al discorso che aveva fatto.
Altro esempio, dopo Mickey e Rory (perché stiamo andando a ritroso) della misantropia del Dottore, Jack viene spesso denigrato, sebbene non al livello degli altri due, ma verrà spesso lasciato a cavarsela con quello che sembra disinteresse da parte del Signore del Tempo. Ci si può leggere molto, ma da un punto di vista narrativo, il personaggio di Jack viene abbandonato in modo repentino, nel finale della prima stagione, lasciandolo unicamente con il cliché di spalancare gli occhi e respirare affannosamente, per assicurarci che è ancora vivo. Questo è probabilmente dovuto alla necessità di stabilire un nuovo status quo per il Dottore successivo, non ancora definito e per non lasciare un personaggio perfettamente conscio di quanto stava accadendo, durante la prima crisi rigenerativa della serie nuova.

Questo è sintomo del problema di avere un companion che non rappresenti per intero il pubblico, ma sia dotato di conoscenze paragonabili a quelle del Dottore: se avessimo una figura del genere, dovremmo chiederci perché non diventi fonte continua di esposizione che, sebbene sia veleno per una sceneggiatura, sarebbe perfettamente logica e di cui dover sempre motivare l’assenza.
Una risposta viene forse data nella run delle quattro stagioni di Torchwood: è vero, Jack sa e non può dire. Troviamo un motivo per cui non possa parlare e rivelare tutti quanti i segreti che conosce al pubblico: quelli diventano anche i suoi segreti. Non è un caso se il punto di vista di Torchwood è stato affidato a Gwen Cooper, come protagonista centrale Jack sarebbe stato estenuante, dovendo giustificare ogni più piccola omissione, ed era necessario avere una diversa prospettiva.
Jack rientra probabilmente nel profilo ESTJ, amando la compagnia, essendo un attento pensatore razionale, ma anche capace di interpretare le emozioni delle persone e rispettare la gerarchia.

Boh, abbiamo finito i companion della nuova. Manca solo Rose Tyler. Non c’è nessun altro. NESSUNO. Perché, sapete qual è la regola, di quello non si parla!

Weekly Actors di Dalek Oba - John Barrowman

Grande fan di Doctor Who fin da quando è piccolo, Barrowman tenta un’audizione per diventare il Nono Dottore, ma non viene preso. È ingaggiato invece per il ruolo di Jack Harkness, viaggiatore del tempo proveniente dal 51° secolo, omnisessuale e, in seguito, immortale. Appare per la prima volta nel doppio episodio The Empty Child/The Doctor Dances, per rimanere nel cast fino al termine della prima stagione. Il successo del personaggio è tale che nel 2006 gli viene affidato un intero spin off, Torchwood, ambientato a Cardiff e con tematiche più adulte rispetto alla serie madre. Jack torna in Doctor Who per il finale della terza stagione e per quello della quarta, per poi apparire in un cameo nell’episodio speciale in cui il Decimo Dottore si rigenera. Torchwood, dopo due stagioni legate alla serie principale, se ne distacca maggiormente con la miniserie Children of Earth e con la quarta e ultima stagione Miracle Day, realizzata in collaborazione con l’emittente americana Starz. Sono proprio le riprese di Miracle Day a impedire a John Barrowman di presenziare nell’episodio di Doctor Who A Good Man Goes to War, nonostante Moffat lo avesse inizialmente previsto. John Barrowman torna però per le celebrazioni del cinquantenario della serie, in The Five(ish) Doctors Reboot.

John, insieme alla sorella Carole, pubblica diverse opere letterarie, cominciando con un fumetto con protagonista Jack Harkness: Captain Jack and the Selkie. I due scrivono poi un romanzo su Torchwood, Exodus Code, e, a partire dall’estate 2016, una serie di fumetti, sempre con protagonista Jack Harkness. 

Tuesday Theories di Brig - La Faccia di Boe

Faccia di Boe è un personaggio enigmatico e affascinante. Viene data una spiegazione circa la sua vera identità nella terza stagione. Jack Harkness dice che da giovane era soprannominato “Faccia di Boe”, lasciando di stucco il Dottore e Martha. Ma la cosa non viene mai confermata definitivamente.
Voi cosa ne pensate? Chi è in realtà questa creatura? Qual è la sua storia? Se è davvero Jack, come si è trasformato in Faccia di Boe? 

Una teoria interessante è la seguente:
Jack è immortale, tuttavia il suo corpo invecchia ed evolve. Ha un’altra particolarità. Il suo cervello immagazzina i ricordi della sua lunga vita, al contrario di altri immortali, come Ashildr, il cui cervello rimane umano e quindi incapace di trattenere i ricordi di milioni di anni vissuti. Per questo è ovvio, per quanto non specificatamente detto, che il cervello di Jack si evolva in qualcosa di più complesso, man mano che la sua lunga vita procede. E quindi in qualcosa di più grosso! Aumentando la sua massa cerebrale è possibile che il resto del corpo si atrofizzi, fino a non lasciare altro che appendici tentacolari, chiaramente inadatte al movimento della Faccia di Boe. 

Tuesday Fives di Dalek Oba, a cura di Brig - 5 baci di Jack Harkness in Torchwood

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Saturday Facts di Eleven - Torchwood

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