Recensione in 5 punti 12×05

1 I colpi di scena. Se pensate di esservi rovinati la puntata con uno spoiler, beh, non credo. In tanti si sono rovinati il ritorno di Jack Harkness (io ho riconosciuto subito la voce, per esempio), ma sono convinto che sia stato inserito come diversivo. Pensateci. John Barrowman era aperto ad un suo ritorno da anni e non c’era nessun vero motivo di averlo qui invece che nella puntata scorsa o nella successiva o ovunque altro. Il suo inserimento non ha un vero peso nella trama di questo episodio. Gli autori sapevano che questa puntata avrebbe fatto esplodere il cervello dei fan, che sarebbero corsi a twittare cose come: “ohmmioddio, che colpo di scena!”. Ecco, guardando la puntata dopo averli letti uno vede Jack e pensa: “ohmmioddio ecco il colpo di scena di cui parlavano!” e invece! E comunque vogliamo più Jack, sappiatelo.

2 Il Dottore. Ecco il grande colpo di scena. Il Dottore si è nascosto tra gli umani dimenticando tutto. Ma non può essere, stiamo seguendo noi le avventure del Dottore. In realtà c’è poco da dire, bisogna aspettare la risoluzione per poter giudicare la bontà di questa manovra. Intanto però possiamo dire che la puntata lascia a bocca aperta e fa parlare i fan come non succedeva da un bel po’.

3 Il Dottore (di nuovo). Parliamo del “nostro” Dottore. Sembra che finalmente Chibnall stia trovando la quadra con questo personaggio. È ancora abbozzata, ma inizio a vederci il Dottore in tutte le sue azioni, non solo a sprazzi. I suoi confronti con personaggi già visti (se stessa vale) le danno tridimensionalità e un carattere riconoscibile rispetto alle sue incarnazioni precedenti. Il decimo Dottore ha affrontato una situazione simile in The Next Doctor, possiamo confrontare le loro reazioni. È il motivo per cui dicevo l’anno scorso che ho iniziato a capire questo Dottore solo quando si è confrontata contro i Dalek.

4 La trama. Per quanto riguarda la trama dell’episodio in se possiamo dire che è gradevole. Niente di rivoluzionario, ma più originale dei suoi predecessori. Mi è piaciuta la dinamica tra Ruth e il Dottore e la loro fuga verso il faro. Tutta la perdita di memoria e i ricordi fittizzi di Ruth sono affrontati in un modo piuttosto Dickiano. Attenzione, Ruth non è il Dottore. Quando parlo di lei intendo il personaggio umano fittizio creato come copertura. Il quale ha una bella caratterizzazione. Ah, si, i companion. Oserei dire che un “non pervenuti” è d’obbligo. Si ricordano che Yaz è una poliziotta. Non serve a niente. Interagiscono con Jack, ma lui ruberebbe la scena anche a un orso ballerino in tutù che declama la Divina Commedia.

5 Il futuro. Però mi spiace ma non riesco a dare un giudizio completo, per ora. Bisogna vedere dove il tutto andrà a parare. Troppe cose sono state lasciate aperte, per ora. Certo, non sono stato così speranzoso per Doctor Who da molti anni!

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