Recensione 1×11, Boom Town

Ci sono puntate incredibilmente sottovalutate e Boom Town è una di queste. Forse la più esemplare. Ora, sono il primo a dire che non sia un capolavoro. Soffre di tutti i problemi di budget della prima stagione e della peggiore impronta Camp che Russel T. Davies ha dato alla sua era. Tuttavia contiene anche tuttti i punti di forza che vengono da un basso budget che costringe a compensare con idee geniali di scrittura, e il fascino di un Camp usato consapevolmente.

La trama è semplice Un’aliena flatulenta bloccata sulla Terra diventa sindaco di Cardiff per poter costruire una centrale nucleare da far esplodere per surfare sull’onda d’urto fino a Raxacoricofallapatorious. Il Dottore la ferma. E ditemi che non c’è già del genio.

Poi, come in tutte le storie dell’era Davies, c’è uno sviluppo delle relazioni tra i protagonisti. Jack si è unito a Rose e al Dottore e incontriamo di nuovo Mickey. Per i loro sviluppi vi invito a leggere la retrospettiva sul nono Dottore del nostro Six. I loro scambi sono frizzanti e ci fanno ricordare perchè siamo affezionati a tutti loro.

Ma voglio parlare principalmente di un componente, quello che mi fa amare questa puntata. Intendo il rapporto tra il Dottore e Margaret Blaine, la Slitheen in incognito. Quest’ultima da sola non è particolarmente interessante. Ha un piano delirante per tornare a casa, è cattiva ma con un briciolo di umanità (slitheenità?) rimasto, una storia tragica alle spalle e una seconda opportunità da manuale.

Ma quando interagisce con il Dottore, oh, quando interagisce con il Dottore!

I due attori, Cristopher Eccleston e Annette Badland hanno una chimica fantastica. La scena della cena riesce a essere sensuale, intrigante, divertente e piena di tensione allo stesso tempo. I due giocano al gatto e al topo scambiandosi continuamente di ruolo. Tutte le parti piene di clichèe vengono affrontate e ribaltate. Vi faccio un esempio: l’aliena ad un certo punto non uccide una giornalista perchè le confessa di essere incinta. Non è una brutta scena, ma è prevedibile. È il solito cattivo che però non lo è fino in fondo. Il Dottore la affronta e le dice che in realtà è solo un modo per potersi ingannare sulla sua vera natura, un assassino che lascia scappare una vittima ogni tanto per potersi raccontare di essere buono. È così o c’è davvero di più in lei? Non avremo una vera risposta, sta allo spettatore decidere. La cosa interessante è che non c’era assolutamente bisogno di inserire tale dubbio nella narrazione. Ma avremmo avuto una puntata piatta e dimenticabile.

Se è vero che molti skippano Nine ed è un delitto riconosciuto da tutti, forse è vero che molti, riguardando Nine, skippano Boom Town. E anche questo è un delitto, fidatevi!

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