Prima stesura trama stagioni 5-7 e trama orizzontale

A cura di Six.

Vi metto questi appunti per completezza perché all’articolo principale non vedo l’era stagione per stagione, per farla più breve. Alcune cose le ripeto lì, ma il grosso no.

Le stagioni

Il debutto dell’Undicesimo avviene con The Eleventh Hour, forse la miglior storia post-rigenerazione dai tempi di Spearhead from Space e discutibilmente persino migliore: parte con un antefatto dove il nuovo Dottore incontra una bambina spaventata, Amelia Pond, che gli chiede di investigare sulla strana crepa in camera sua. Sfortunatamente il TARDIS è rimasto seriamente danneggiato dalla rigenerazione avvenuta al proprio interno e il Dottore è costretto a spostarlo, rimaterializzandosi per errore dodici anni dopo l’incontro. Ben presto reincontra Amelia, ora Amy, ma scoprirà anche che gli Atraxi, razza aliena che si manifesta come giganteschi bulbi oculari, stanno per distruggere la Terra per fermare il Prigioniero Zero, fuggitivo passato tramite la crepa. Il TARDIS è bloccato, il cacciavite sonico guasto, la cittadina di Leadworth non conta che un ufficio postale chiuso e il Dottore ha venti minuti di tempo per risolvere la questione. Riuscirà nell’impresa sfruttando piccoli elementi introdotti nella trama, come il cellulare di Rory Williams, il ragazzo di Amy, pieno delle foto del Prigioniero Zero, che è un mutaforma e il fatto che Amy ha visto la forma naturale del nemico; a coronare la puntata, il Dottore richiama indietro gli Atraxi e spiega loro tramite un discorso intimidatorio che la Terra è sotto la sua protezione, mentre usando i vestiti recuperati dai camerini dell’ospedale sceglie il proprio outfit. Come episodio di debutto verte soprattuto sul Dottore, presentandolo come una forza della natura e un genio pianificatore in grado di vincere contro ogni aspettativa, mentre Rose The Christmas Invasion giocavano su altri elementi, in particolare la ragazza titolare e l’assenza del Dottore durante una crisi. Amy si rivela in fretta una sintesi della verve inquisitoria di Sally Sparrow, del romantico attaccamento verso un “amico immaginario” di Reinette Poisson e del carattere esplosivo di River Song, segno che Moffat sta portando il suo lavoro di serie A in campo. Rory si aggiungerà al team in un secondo momento, scelta che permette al pubblico di familiarizzare prima con i due personaggi principali, il Dottore e Amy, cosa che avverrà anche tramite il secondo episodio, uno dei miei preferiti, The Beast Below.

Naturalmente non posso fare uno spaccato per ogni puntata, ma come per il Decimo, andremo un po’ per stagione. Diventa immediatamente chiaro che la visione di Moffat è di aumentare la connessione tra gli episodi tramite una serie di dettagli sparsi tra gli episodi che vanno a formare una narrativa unica una volta messi insieme. A questo si aggiunge la naturale abilità di Moffat a fomentare l’aspettativa per le puntate future, in una promessa tipo “il meglio deve ancora arrivare” che non sempre resta mantenuta. Fortunatamente per l’era di Undici, il meccanismo funziona, sebbene lasci il dubbio che il progetto iniziale fosse di mantenere la narrativa circoscritta alla quinta stagione e che sia stata ampiata in un secondo momento, ma andiamo per ordine. The Beast Below è una storia sommariamente contenuta in se stessa, che mantiene lo schema presente-futuro-passato con cui sembrano aprire tutte le stagioni (l’ottava non proprio) mostrando a Amy la nave spaziale UK, che il duo scopre essere collocata su una Balena Astrale, gigantesca creatura che i britannici hanno “infestato” spinti dalla disperazione. Il Dottore, furioso, sta per lobotomizzare la creatura, quando Amy usa Liz X – Elisabetta X, monarca del Regno Unito – per annullare il controllo sulla creatura, che si dimostra più che lieta di continuare a trasportare l’umanità. Qui c’è un evidente contrasto con la puntata precedente: in primo luogo la furia del Dottore si scaglia contro l’umanità, invece che contro gli alieni – nobody human has anything to say to me today!!! – al punto che sta per cacciare Amy dal TARDIS; in secondo luogo, proprio Amy mostra un diverso talento deduttivo rispetto a quello del Dottore, realizzando la natura della balena tramite empatia, invece che raziocinio. Victory of the Daleks mostra quindi la potenzialità del duo ora che i loro talenti si esprimono nello stesso momento: il Dottore mette in stallo i dalek, Amy comprende come riaccendere l’umanità del prof Bracewell. The Time of the Angels/Flesh and Stone espandono la figura degli Angeli Piangenti e riportano sul set River Song; va detto che aggiungere dettagli a un nemico misterioso come gli Angeli è un’arma a doppio taglio, privandoli di parte del loro fascino, ma funziona su molti altri livelli: l’ingegno del Dottore, la strana ricomparsa della sua giacca quando parla con Amy, il personaggio di River e l’inquietante crepa che fa sia da motore che da risoluzione alla faccenda. Al termine degli eventi, Amy tenta di sedurre il Dottore, portandolo a scoprire invece che la crepa è in qualche modo legata al matrimonio della ragazza, che dovrebbe avvenire il giorno dopo la sua partenza con il Dottore. Questi decide così di cooptare Rory sul TARDIS in The Vampires of Venice, che rivela il lato eroico del ragazzo, pronto ad affrontare un pesce/vampiro/schermidore con un manico di scopa. Sì, eroico, ma imbranato. Amy’s Choice forse arriva un filo prima del tempo, ma chiarisce bene i sentimenti della ragazza e parla chiaramente al pubblico della natura segreta dell’Undicesimo, mentre The Hungry Earth/Cold Blood riporterà i Siluriani nella serie: non solo, la puntata doppia, affidata a Chibnall, attuale showrunner, vedrà Rory moribondo venire risucchiato dalla crepa, il cui potere era già stato stabilito in grado di cancellare intere esistenze dalla storia, al punto che nemmeno Amy è in grado di ricordare il promesso sposo. Se non bastasse questo, avviene un’altra rivelazione inquietante: all’interno della crepa è presente un frammento di TARDIS.

Segue uno degli episodi più amati della serie, Vincent and The Doctor, in cui il Dottore e Amy fanno conoscenza di Van Gogh. La puntata affronta il tema della malattia mentale con toni dolceamari, ma credo sia abbastanza impressa nella coscienza collettiva da non riassumerla. Nel caso, la nostra Amelia Pond (usiamo pseudonimi per pubblicare) sta per farne la “retrocensione” che troverete presto in pagina o sul sito. The Lodger è il controargomento a “la trama orizzontale doveva essere circoscritta alla stagione”, perché ruota attorno a una misteriosa nave con caratteristiche analoghe al TARDIS, che verrà proprio scoperta essere un TARDIS del Silenzio nella stagione seguente. Riprende inoltre la tematica del paragone tra vita reale e vita con il Dottore, già centrale in Amy’s Choice. Steven Moffat riprende in mano la penna per il gran finale, The Pandorica Opens/The Big Bang e questo concretizza la sua nuova visione di Doctor Who: tutte le puntate passate contribuiscono al crescendo del mistero della Pandorica, con Van Gogh che dipinge un messaggio/quadro per il Dottore, Churchill e Bracewell che si occupano di contattare il Dottore, chiamata che viene deviata a River, che recupererà il dipinto dalle mani di Liz X. Il più grande ritorno è però quello di Rory, ora centurione romano e, come rivelato prima del cliffhanger, replicante auton. La conclusione è una puntata fatta di paradossi temporali in un crescendo che porta il Dottore a chiudere la crepa riavviando l’universo; tematicamente stabilisce un concetto di importanza crescente: sebbene sia fatto di plastica, Rory è sempre se stesso, perché ricreato dai ricordi di Amy e la serie sostiene che la propria storia e la propria identità siano connesse o addirittura la stessa cosa, ma credo che sentiremo ancora qualcosa tipo “we’re all stories in the end” nell’era Moffat! La storia rende esplicita l’interconnessione tra le puntate, usando una scena di Flesh and Stone come esempio, cosa che credo sia anche un invito a cercare gli altri easter egg. La verve creativa di Moffat sfrutta inoltre la tradizione di portare “qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato e qualcosa di blu” al proprio matrimonio, facendo notare che il TARDIS rispetta tutti i criteri, cosa che il Dottore usa come catalizzatore per farsi ricordare da Amy e tornare ad esistere, manipolando gli eventi da quando dice di averla fregata, “gotcha”, prima di spedirsi nella Pandorica contro al TARDIS.

Lo speciale di Natale A Christmas Carol può essere ignorato come ennesimo riadattamento del classico di Dickens che in Gran Bretagna cade con la ricorrenza del Cinepanettone in Italia e no, non è un’analogia lusinghiera per il Bel Paese; tuttavia non estranea da una narrativa più espansa: Amy e Rory, interrotti dall’imminente disastro, non sono in grado di consumare la loro prima notte di nozze, atto che avverrà quindi a bordo del TARDIS. Sono sicuro che questo non avrà alcunissima ripercussione sulla storia dei Pond! In ogni caso la stagione 6 ricomincia con la morte del Dottore in The Impossible Astronaut/The Day of the Moon, dove l’utilizzo della narrativa orizzontale, ossia tra le puntate, raggiunge un nuovo apice, mostrandoci il Dottore di fine stagione interagire con gli altri personaggi prima degli eventi. L’episodio nuovamente sfrutta le proprie premesse in modo brillante quando il Silenzio viene sconfitto usando la sua stessa capacità di influenzare il subconscio delle persone. Altresì vediamo la rivelazione della gravidanza shroedingeriana di Amy. The Curse of the Black Spot si limita a introdurre la figura del pirata Henry, mentre The Doctor’s Wife esce dalla penna del celebre Neil Gaiman e racconta in modo nuovo il rapporto tra Dottore e TARDIS. È con The Rebel Flesh/The Almost People, però, che la narrativa ingrana verso il climax di mezza stagione (erano i primi periodi in cui le emittenti avevano deciso che dividere in due una stagione sia perfettamente sensato), rivelando la Carne (Flesh), tecnologia già intravista in New Earth (o forse solo omonima), rimarcando che storia e identità coincidono e, in un finale shock, rivelando che Amy altro non è che una copia di se stessa, dando un retroterra alle strane visioni che la ragazza aveva avuto negli episodi passati. A Good Man Goes to War ci mostra tutto il potenziale “bellico” del Dottore, in grado di avere la meglio contro le forze di Madame Kovarian senza sparare un colpo, integrando anche personaggi delle puntate passate, come appunto il pirata Herny, che mi spinge a chiedermi se non sia inteso avere un easter egg in ogni singola puntata, ma alcune sembrano non averne. Incisivo il discorso del “Colonnello Corretevia”, che rimarca quanto sappia essere crudele l’Undicesimo. Naturalmente la puntata ha un finale shock, con la rivelazione che il bambino salvato è un altro sosia di carne, ma anche che Melody Pond altro non è che River Song, figlia di Amy e Rory. Si dice che la puntata dovesse comprendere Jack Harkness al posto di Maldovar: non so se sia tutta una speculazione perché la testa decapitata sarebbe poi cresciuta a diventare la Faccia di Boe, so che sarebbe stato un bel ritorno, ma che il personaggio di Maldovar funziona di suo.

River viene presentata nuovamente nei panni di Mel, l’amica d’infanzia di Amy che non ci era stata precedentemente presentata perché… beh, perché probabilmente è stata un po’ una decisione dell’ultimo minuto. Rigenera presto in River, mostrando che condivide l’abilità dei Signori del Tempo, essendo stata esposta al Vortice durante il proprio concepimento – spero che la stagione ventura renderà compatibile questa nozione con la rivelazione del Timeless Child – ma già in Let’s Kill Hitler perde tutte le proprie rigenerazioni per guarire il Dottore. Va detto che resta sempre aperta la porta per una futura rivelazione di un’incarnazione precentede a Mel, non vedendo la bambina dentro la tuta da astronauta rigenerare direttamente nell’amica di infanzia, ma più passano gli anni, più lo ritengo improbabile. A meno che non si voglia fare uno spinoff assieme a una rigenerazione di Jenny, sognare è gratis. Night Terror si collega alla narrativa unicamente con la canzoncina delle bambole, restando una specie di remake di Fear Her altrimenti, ma The Girl Who Waited è la vera prima perla che ritroviamo: il dramma della ragazza che ha aspettato si ripete in un ambiente assai più ostile di casa Pond, mettendo Amy a confronto con la propria versione futura di sé, completamente disillusa dal Dottore, che non si fa problemi a mentirle dicendole che potrà continuare a vivere, per poi abbandonarla fuori dal TARDIS. The God Complex rimarca il concetto, imponendo al Dottore di rivelare la propria natura a Amy, altrimenti la fede in lui l’avrebbe uccisa, oltre al piccolo mistero di quale sia la paura più grande del Dottore. Qui il Dottore tenta di dare ai Pond un lieto fine, per poi ripartire in solitaria, reincontrandolo in Closing Time, ultima apparizione del modello Cybus dei cybermen e ritorno di Craig. The Wedding of River Song è il finale di stagione che si cimenta nel compito di fare il worldbuilding di un mondo “senza tempo”, che vede una trafila di personaggi ricomparire, alternandosi alla narrazione del Dottore che spiega a Churchill gli eventi. La cancellazione della memoria del Silenzio viene giocata molto bene, traendo vantaggio dei tagli tra le scene, come anche vediamo che la serie non ci ripropone la fatica di Amy a ricordare il Dottore: ci è già passata una volta. Nuovamente il finale di stagione è un buon numero di prestigio, con la rivelazione del Dottore nella Teselecta all’ultimo minuto. C’è un postfatto, trasmesso come episodio web, in cui il Dottore si cancella da tutti i database dell’universo, sfruttando la stessa tecnologia implementata nel Silenzio, con un’eccezione che vedremo aprire la stagione 7: i dalek.

The Doctor, the Widow and the Wardrobe è una storia natalizia con riferimento alle Cronache di Narnia. Per ora limitiamoci a dire che è il modo in cui il Dottore reincontra i Pond, ma è un segno di svolta per il personaggio. Asylum of the Daleks è il vero ritorno dei mutanti di Skaro, ma in questo è deludente: il design colorato dei Dalek del nuovo Paradigma è stato completamente abbandonato, ma dove l’estetica sembrava troppo destinata a produrne giocattoli, il concetto sarebbe stato innovativo e uno dei miei pochi rimpianti per l’era è che Mark Gatiss avrebbe potuto continuare a svilupparlo, invece di lasciarli a occasionali comparsate. La puntata si concentra invece su Oswin Oswald, misteriosa ragazza convertita in Dalek a sua insaputa. Eh, sì, il contributo di Jenna Louise Coleman è stato breve, ma intenso, come no! Quello che davvero la puntata non rende a dovere è la crisi del matrimonio di Amy e Rory, forse perché doveva essere in parte venduta dalla miniserie web Pond’s Life, curata da Chibnall. In ogni caso un’opera non può dipendere da parti collaterali, o meglio è un demerito: la puntata cerca di contestualizzare, ma è inefficace in questo. Chibnall ritorna in Dinosaurs on a Spaceship, il cui titolo è essenzialmente l’intera puntata, mentre Toby Whithouse riprende il tema del lato oscuro del Dottore in A Town Called Mercy, con un impatti discutibilmente inferiore rispetto al passato. The Power of Three, nuovamente di Chibnall che spadroneggia in questa stagione ha il merito di avere un titolo intelligente, un concetto interessante e di essere un buon antefatto alla fine dei Pond, ma la risoluzione è causale, anticlimatica ed estemporanea: riguardando le puntate di Chibnall in vista della Stagione 11, diventa evidente che riapplica costantemente lo schema del conto alla rovescia, cominciato con 42 del Decimo. The Angels Take Manhattan chiude invece la prima metà della stagione: non è forse l’utilizzo più brillante degli Angeli, ma la ciccia della puntata è sicuramente sulla relazione tra Amy e Rory, che vede un meraviglioso momento climatico con l’apoteosi di Together or not at All, il brillante tema della coppia.

La separazione da Amy e la realizzazione di avere ancora poco tempo con River, con cui continua a rimandare l’appuntamento su Darillium, porta il Dottore a isolarsi e a disinteressarsi dell’universo, ma Clara Oswin Oswald, cameriera/bambinaia vittoriana, lo riscuoterà dal torpore e vorrà presto cominciare a viaggiare con lei. Notizia cattiva e notizia buona: la ragazza non sopravvive a The Snowmen, che vede il ritorno dall’era classica della Grande Intelligenza, nemico del Secondo da cui l’Undicesimo prende l’outfit, ma il Dottore realizza che, per quanto impossibile sia, è la stessa ragazza di Asylum of the Daleks. Questo lo mette sulle sua tracce per finalmente incontrare una terza versione, Clara Oswald, nel XXI secolo. Anche qui rischia immediatamente di perdere la vita, ma il Dottore riuscirà a salvarla in una puntata che riprende l’entusiasmo delle prime apparizioni di Matt Smith. La serie prende una deviazione verso la storia della Ragazza Impossibile: The Rings of Akhaten, oltre a sancire che una storia è un’anima e avere il discorso più emozionale di sempre, evidenzia il carattere della nuova companion, come anche fa Cold War, il ritorno degli Ice Warrior, altri nemici del Secondo. Hide Journey to the Centre of the TARDIS si concentrano sull’esplorare il suo mistero, The Crimson Horror riprene la Paternoster Gang, mettendola a conoscenza di Clara, così che la possano contattare in futuro e Nightmare in Silver è il ritorno del mitico Neil Gaiman, che presenta i cybermen in nuove potenzialità più all’altezza del confronto con altre superpotenze intergalattiche, ma che è sacrificato nello spazio a esso offerto, non soddisfacendo la premessa di una storia ambientata in un Luna Park degli orrori. The Name of the Doctor rivela infine la verità, come Clara sia interconnessa con la storia del Dottore, essendosi inserita come “anticorpo” per il “virus” della Grande Intelligenza, penetrata nella cicatrice dei viaggi del Dottore, finendo con il presentare la misteriosa figura di John Hurt, come la versione del Dottore che ha combattuto nella Guerra del Tempo.

A questo punto ha luogo la celebrazione del cinquantesimo anniversario, che vede la partecipazione di tante diverse figure. In modo completamente scollegato dalla trama, The Five(ish) Doctors Reboot narra un’ipotetica avventura sul set, in cui gli interpreti della classica del Dottore, Peter Davison, Colin Baker e Sylvester McCoy, insieme a un cameo di Paul McGann e il riutilizzo della scena di Shada già inserita in The Five Doctors di Tom Baker, cercano di entrare a far parte dello speciale. È una visione divertentissima, che acquista valore esplorando le relazioni nella produzione: per esempio l’arma segreta di Peter Davison è contattare la figlia, Georgia Moffet (Davison è nome d’arte) perché chieda al marito David Tennant di aprire per loro una porta mentre sta girando… e si sta perdendo il parto della moglie! Russell T Davies cerca di proporre un improbabile spunto per lo speciale a Moffat, che è troppo impegnato a giocare con statuine di Decimo e Undicesimo e Sean Pertwee commenta di come il suo Dottore preferito sia l’apocrifo Peter Cushing, nonostante sia il figlio di Jon. Insomma, una chicca che dà lo spazio per celebrare chi, nonostante sia parte integrante della serie, non apparirà nello speciale. The Night of the Doctor è invece l’antefatto agli eventi, mostrando l’entrata in guerra dell’ottavo Dottore e la sua rigenerazione, oltre ad accogliere come parte degli eventi le audioavventure Big Finish e a testimoniare che Paul McGann non può recarsi al polo nord, che scioglie il permafrost con il solo sguardo. Il pezzo forte è però The Day of The Doctor, avventura che vede protagonisti tre Dottori: il Decimo, l’Undicesimo e il War Doctor. L’intento è far luce sugli eventi della Guerra del Tempo, fino a quel momento lasciati più o meno all’oscuro, ma in tipico stile moffattiano, concentra il grosso del proprio tempo parlando d’altro, ossia di un’invasione di Zygon, alieni mutaforma comparsi nell’era del quarto Dottore. Questo è un modo di raccontare per metafore, i Dottori che tentano di impedire un conflitto perché tanto segnati dal passato, ma si chiude con un’enorme nota di speranza: Gallifrey non viene infatti distrutta, ma congelata al di fuori del tempo. È un utile confronto tra Decimo e Undicesimo, che aiuterà l’analisi dei personaggi a breve.

The Time of the Doctor è l’ultima avventura del Dottore di Smith, ma si svolge nell’arco di ben 900 anni. Il Dottore ritrova la crepa, rivelando che era la sua più grande paura dai tempi di The God Complex e scopre che Gallifrey è oltre essa. I Signori del Tempo stanno mandando un unico messaggio nel nostro universo, una domanda: Doctor Who? Vogliono che il Dottore riveli il proprio nome, in modo da sapere che sia il momento per uscire, perché solo lui lo conosce. Il problema è che Trenzalore è circondata da tutti i nemici passati del Dottore e scoppierebbe una nuova guerra. Il Dottore manda Clara a casa con l’inganno, per due volte, in realtà e tornando lei lo trova invecchiato, prima di 300 e quindi di altri 600 anni, ormai troppo vecchio per difendere ancora il pianeta, cosa fino a quel momento mostrata con scenette quasi comiche, ma che omaggiano molti nemici del Dottore, tra cui cybermen, sontaran e angeli. Intanto Tasha Lem, suprema figura della Chiesa, vota l’intero ordine a garantire il silenzio del Dottore, che porterà alla fazione di Madame Kovarian, il Silenzio che abbiamo conosciuto fino a ora. Quando i dalek cominciano a fare sul serio, le truppe di Tasha Lem si rivelano preziosi alleati per il Dottore, ma l’assedio continua fino all’ultimo giorno del protagonista. All’ultimo istante, Clara convince i Signori del Tempo ad aiutare il Dottore e questi gli forniscono un nuovo ciclo di rigenerazioni. Il meritato monologo dell’Undicesimo è marchiato a fuoco in chiunque abbia amato la sua era e potrei trascriverlo in inglese senza bisogno di rivederlo. Diamine, ricordo persino i vari gesti! Il suo culmine è singolarmente accompagnato dalla canzone che vira sulle note più caratteristiche di The Long Song e più ci penso, più mi convinco che non sia un caso. Questo è stato un riassunto riduttivo delle puntate, ma non sarebbe stato altrimenti, a meno di dedicargli uno spazio decine di volte superiore!

La trama orizzontale

Il Dottore mette fine alla Guerra del Tempo bloccando Gallifrey in un universo tasca. I Signori del Tempo scoprono una breccia tra le realtà, ma hanno bisogno di qualcuno che dica loro che sia sicuro uscire, dotati di limitate risorse nelle loro condizioni; decidono così di mandare un’unica domanda: Doctor who? Ossia il nome del Dottore, a cui solo lui può rispondere. Questo attira forze militari da tutto l’universo, ma la Chiesa, che guida l’umanità attorno al LI secolo, è la prima ad arrivare e a mettere in quarantena il pianeta. Il Dottore viene a contatto con la Crepa e traduce il messaggio, cosa che lo rende però disponibile per tutti: diventa chiaro che se il Dottore dicesse il suo nome, i Signori del Tempo entrerebbero immediatamente a contatto con dalek e altri ostili, riaccendendo la Guerra del Tempo: Tasha Lem decide così di dedicare la Chiesa allo scopo di far tacere il Dottore. Una scissione della Chiesa del Silenzio, guidata da Madame Kovarian decide di tornare indietro nel tempo e impedire che il Dottore arrivi su Trenzalore e fa del proprio meglio per recuperare tecnologia all’altezza, assemblando un TARDIS, probabilmente recuperando i resti della console usata per fuggire all’universo di Idris. Il primo piano del Silenzio è manomettere il TARDIS, facendolo esplodere, ma è questo a generare la Crepa: sono caduti nella trappola della storia, se ne fai parte non puoi cambiarla. La Crepa si manifesta in svariati punti del tempo e dello spazio, fungendo da ponte tra le prigioni Atraxi e la Terra, dando modo al Prigioniero Zero di nascondersi nella casa di Amelia. Il Dottore riuscirà a mitigare gli effetti della crepa e a riconsegnare il fuggitivo ai suoi carcerieri, ma la vita della ragazza è stata interamente riscritta, privandola di madre e padre (e forse di un’amica d’infanzia), ma anche dotandola di un’innaturale resistenza agli effetti del fenomeno. Attraverso i loro viaggi, il duo scopre che la Crepa sta cancellando dalla storia interi pianeti; altra vittima di questa sorte è Rory, il fidanzato di Amy. Una congregazione di forze, probabilmente comandate dai dalek, attiva una trappola per il Dottore, rinchiudendolo nella Pandorica. La trappola è ricostruita dai ricordi di Amy, però, che includono Rory che mantiene la propria coscienza pure essendo un sosia auton. L’esplosione del TARDIS cancella completamente l’universo, si può dire che la Crepa lo ingoi completamente, lasciando unicamente la Terra che si trova nell’occhio del ciclone. Sfruttando l’abilità della Pandorica di preservare quanto al proprio interno e l’esplosione del TARDIS che sta avvenendo in ogni istante della storia, il Dottore riesce a riattivare l’universo, cosa che mette fine alla diffusione della Crepa e restituisce un’infanzia normale a Amy, che cresce con l’amica Mel, il cui nome darà alla figlia Melody. A causa di un incidente durante la prima notte di nozze, il matrimonio viene consumato a bordo del TARDIS, causando una mutazione in Melody che le dà la capacità di rigenerare. Il Silenzio anticipa questa particolarità e si muove per entrare in possesso della bambina, rapendo la madre ancora in gravidanza e sostituendola con un clone di Carne, in stretta connessione con l’Amy originale. Il Dottore si rende presto conto della cosa e organizza una spedizione contro a Demon’s Run, dove prende in fretta il controllo della base; sfortunatamente il piano di riserva di Madame Kovarian funziona e Melody Williams, normalmente chiamata Melody Pond, viene rapita, ma viene anche rivelato che questa è destinata a diventare River Song. Il Silenzio si adopera per manovrare l’umanità in modo da costruire le armi necessarie per armare l’inconsapevole recluta, che agisce come agente dormiente che dovrà uccidere il Dottore a Lake Silencio, luogo in cui si generano spontaneamente Punti Fissi nel Tempo, in modo da rendere l’esecuzione del Dottore inevitabile. In effetti gli eventi si svolgono come previsto, escludendo un tentativo di River di riscrivere la storia, ma il colpo di scena è che il Dottore ha sempre partecipato all’interno della Teselecta, veicolo umano in grado di viaggiare nel tempo e di mutare forma, controllato da un equipaggio rimpicciolito. Il Dottore procede quindi a cancellarsi dalla storia sfruttando la tecnologia alle spalle del Silenzio, ma il database dalek pare essere incorruttibile: sarà l’intervento di Oswin, ragazza convertita a dalek nel loro pianeta manicomio, a eliminare il ricordo del Dottore da questa ultima fonte. Costretto a dire addio ai Pond, il Dottore incontra quindi una versione alternativa di Oswin, Clara Oswin Oswald, cameriera/bambinaia vittoriana, che muore per salvare il Dottore dalla Grande Intelligenza, con cui il Dottore si scontrerà nella sua seconda incarnazione. Con l’intervento di Missy, il Dottore trova la versione principale di Clara, stavolta nel XXI secolo e comincia a viaggiare con lei, incuriosito al punto da battezzarla “The Impossible Girl”. La Grande Intelligenza scopre la tomba del Dottore e decide di puntare alla più grande vittoria possibile, riscrivere l’intera storia del Signore del Tempo, entrando nel flusso dei suoi viaggi, ma il piano viene sventato da Clara: la Grande Intelligenza trasforma ogni vittoria del Dottore in sconfitta, ma Clara viene frammentata in eco che si sacrificano per vanificare il sabotaggio dell’essere. Dotata di questa conoscenza profonda del Dottore, è proprio Clara che lo spinge a salvare Gallifrey e che convince i Signori del Tempo a concedergli un nuovo ciclo di rigenerazioni.

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