THE STOLEN EARTH, DIECI ANNI DOPO

Ciao a tutti e bentornati a Doctor Who: dieci anni dopo

Siamo giunti al gran finale, the Stolen Earth/Journey’s End. Questo doppio episodio doveva essere il canto del cigno di Davis, il suo grande addio al Dottore. Mi pare anche che sia stato concepito come potenziale fine della serie in assoluto, ma non sono sicuro di questo.

La storia riprende dal finale di Turn Left, con il team TARDIS che si affretta a raggiungere la Terra: in un primo momento sembra essere tutto a posto e il Dottore è incredulo: ovviamente se non sta succedendo niente a Londra, le uniche minacce possibili sono Kaiju a Tokyo e Galactus a New York, rispettivamente coperte da Mazinger e i fantastici quattro. Purtroppo, appena rientrano nel TARDIS, il nostro pianeta scompare nel nulla. Nel mentre che, con grande stupore per chi non aveva guardato il nellaprossimapuntata, passiamo a vedere tutti i personaggi introdotti in questi anni nella serie, ossia Martha alla UNIT e il leggendario Wilfred (it’s them, aliens!), e degli spinoff, il team Torchwood e Sarah Jane con Jake, il figlio adottivo, nonché il simpatico Mr Smith, stalker intergalattico che si finge supercomputer. Proprio grazie a questo personaggi vediamo la Terra in mezzo ad altri pianeti che hanno subito la stessa fine, mentre il Dottore e Donna vanno a chiedere aiuto al Proclama Ombra, organizzazione estremamente importante che potrete dimenticarvi fino alla prima puntata della nona stagione. Ma ecco quello che stavano aspettando tutti: arriva Rose Tyler, come anticipato prima in una conversazione tra Dottore e Donna, che guarda in cielo, fa una battuta drammatica e carica il mega fucile a pompa che si è portata dietro perché… Boh?, forse perché ha l’età giusta per aver visto un Terminator decente.

Dundundirududdundururududududyduuuuuiiiuuuu e il resto della sigla.

Riapriamo con i vari personaggi che chiamano i propri cari, rivelando che i dalek -ops, scusate, spoiler- hanno spostato anche i satelliti oltre al pianeta. Faccio il polemico, ma è in realtà assolutamente plausibile: sono satelliti che orbitano nella stratosfera, molto vicino. La Luna invece è andata, ma tanto non sentiremo la sua mancanza. Voglio dire, cosa potremmo inventarci sulla Luna, che in realtà sia un uovo di uccello spaziale, infestato da pidocchi grandi come cavalli?! Non siate ridicoli!

Anche la televisione funziona ancora e Ianto si sta godendo un talk show umoristico, ma Jack lo rimprovera e lui rimette il canale con effetto statico, standard di Torchwood.

Saltiamo un po’ avanti: a breve tutti i protagonisti ricevono il messaggio universale dei Dalek, ossia “sterminare” ripetuto ossessivamente. Oggi i dalek sono una macchietta, spesso relegati a espediente per mostrare quanto sia grave questa o quella minaccia, ma Davies li ha sempre usati con il dovuto rispetto. Persino le puntate un po’ meno esemplari che li coinvolgono, tipo quella a new york (con un solo new) e il dalek umano, dipingono sempre bene quanto siano mostruosi e spietati e l’odio che il Dottore prova nei loro confronti. Moffat si preoccuperà di mantenere questa caratterizzazione unicamente in “victory of the daleks”, puntata unicamente ricordata per “guarda, i dalek rangers!” Qui non è così: i dalek sono una condanna a morte, che spinge Jack a baciare e abbracciare terrorizzato sia Ianto che Gwen, Sarah Jane a piangere perché Jake è “così giovane” e concentrerà tutti i pensieri di Martha sulla famiglia, che avrà conseguenze a breve.

Nel mentre il Dottore è arrivato con Donna al Proclama Ombra, che si rivela essenzialmente inutile, ma grazie al più improbabile degli elementi di trama orizzontale, la scomparsa delle api, trovano una scia da seguire per arrivare alla Terra.

Glissiamo un altro po’: in pratica ogni gruppo ha un asso nella manica che, a eccezione di progetto indaco, essenzialmente un teletrasporto con coordinate telepatiche, e la chiave Osteraghen di Martha, sono stati introdotti nelle rispettive serie. Sarah Jane Smith ha un ciondolo che pare contenere un’esplosione stellare, mentre Jack ha il suo manipolatore, cui manca il codice che, però, recupera rapidamente dalla UNIT. Quello che invece non hanno, è l’animo per combattere, specie quando la razza umana, completamente distrutta da un piano militare si arrende ai Dalek. Tuttavia, quando tutto sembra perduto, è l’ex primo ministro Henriet Jones, che coordina i protagonisti alla controffensiva.

Di spicco, nella scena, troviamo le continue lamentele di Rose che non può che ricevere senza comunicare, perché il portatile di casa Noble -ah, sì, è a casa Noble, prima ha salvato Wilfred da un Dalek che il vecchietto aveva cercato di rendere innocuo sparandogli vernice sull’occhio, azione che avrei premiato per ingegno e coraggio, che invece risulta inutile, a differenza di armi grosse come tutto il proprio torso, che sembrano funzionare alla perfezione sulle manzotin di skaro… Mamma che interludio lungo!- non ha la webcam e quindi manca anche di microfono, tastiera, mouse o altri modi per dare input.

Sta di fatto che il piano di Henriet è chiamare la signora maestra che i dalek fanno i dispetti, ossia telefonare tutti assieme al Dottore, di cui troviamo il numero sullo schermo. Se fosse stato How I Met Your Mother, il numero avrebbe quantomeno rimandato a una segreteria telefonica, IRL, in cui il Dottore spiega di non poter rispondere per questo o quel motivo, mentre qui è semplicemente un numero finto, dei mille a disposizione della fiction che non saranno mai assegnati a nessun utente. Per qualche motivo, il prefisso è del Jersey. Grazie al genio informatico di mr.Smith, computer di Sarah Jane, usano tutte le centraline della terra per contattare il Dottore.

Appena in tempo perché la sua pista delle api non porta il TARDIS oltre alle cascate della Medusa, che di Cascata non hanno nulla di nulla, così è questo il segnale sfruttano per trovare i pianeti rubati. Caso strano, la Terra pare essere l’unico dotato di continenti, ora che li vediamo bene, e, per essere sicura di non farsi mancare, decide di mostrarsi perfettamente come in un mappamondo, con Polo nord in alto, centrata sull’Africa.

Bla-bla, è arrivato il Dottore, si scopre che Davros è dietro a tutto, in pieno stile anni 80 in cui Davros era in ogni singola storia skarota, Henriet viene uccisa dai dalek, ma arriviamo alla parte saliente: Donna scorge Rose e il Dottore le corre incontro. Qui non ci sono dubbi: Rose e il decimo sono legati da un rapporto che supera la semplice amicizia, per quanto Tennant decida che l’espressione di un innamorato debba essere quella della griglia offesa dalla troppa salsa tartara. Cioè, Tennant è un buon attore, è il decimo che ha 5 emozioni in tutto, segnale che nel suo Inside Out, in 903 anni, non si sia ancora scoperto che le emozioni si possono combinare insieme.

È forse per questo sconcerto che un Dalek decide di sterminare il Dottore prima che si possa ricongiungere a Rose. Mickey e lammammadirose contrattaccano e distruggono il Dalek, ma è troppo tardi per il Dottore, che non ha altra scelta che rigenerare!

Chi sarà il prossimo Dottore? Riusciranno a sconfiggere il piano dei Dalek? 6×7? La risposta a queste e altre domande tra sette giorni, dieci anni fa!

Fino ad allora, stay tuned, stay TARDIS, ciao, dal vostro Sesto

~Six

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