THE WOMAN WHO FELL TO EARTH, recensione di Brig

Doctor Who è una serie particolare. Non vi piace un Dottore o il modo in cui è gestita la serie? Poco male, vi basta aspettare qualche anno e il Dottore o lo Showrunner cambieranno. In questo senso possiamo considerare Doctor Who una serie fondamentalmente antologica.
Con l’undicesima stagione poi abbiamo un cambio di entrambe le figure, quindi la curiosità era a mille per la prima puntata.

Cosa possiamo dire dopo averla vista? Parliamo subito dell’elefante nella stanza. Il Dottore è donna! Ok, ma è talmente dottoresca che la cosa passa davvero in secondo piano. È straordinario quanto Jodie Whittaker incarni alla perfezione il Dottore, senza esitazioni e senza disorientare lo spettatore. Non vi capiterà mai di guardarla e pensare: “Ma questo è il Dottore o no?”
I veri protagonisti della puntata, il nostro punto di vista, sono quattro persone comuni, legate tra loro in vari modi. Nonna Grace, il marito Graham, il nipote Ryan e la poliziotta Yaz, ex compagna di scuola di Ryan, sono subito inquadrati e ben descritti. Capiamo le loro relazioni e i loro caratteri e vogliamo saperne di più. Peccato che il marketing per questa stagione anticipi quello che avrebbe dovuto essere un colpo di scena molto emotivo. Colpo di scena che arriva in modo repentino e un po’ gratuito, tra l’altro, con un cambio di tono improvviso che non ho apprezzato completamente.

A questo proposito, c’è una cosa che ho notato. La puntata ha toni piuttosto oscuri e l’attacco al treno si può considerare una vera e propria scena horror, almeno fino a quando non compare il Dottore, che cambia drasticamente il tono. Non siamo nuovi a questi salti, è prerogativa del Dottore inserirsi in un contesto di tensione e prendere il controllo in modo sopra le righe. Come ho detto, la Whittaker è il Dottore, è proprio la sua prima apparizione a confermarcelo, con tanto di sigla suggerita (ed è tutto quello che avremo, quindi facciamocela bastare). Però c’era la possibilità di fare qualcosa di nuovo e non è stata sfruttata. Ho come avuto il sentore del “già visto”.

È vero che showrunner e attrice hanno tutto da dimostrare e i grandi rischi vanno dosati. Ed è anche vero che i cambiamenti ci sono, ma non sono evidenti a prima vista. Il punto è che sembra non essere cambiato niente quando invece è cambiato tutto. Ma non possiamo farci un’idea migliore di dove si andrà a parare senza vedere altre puntate, quindi questo discorso lo riprenderemo più in là.
La minaccia aliena è generica quanto il più filler dei filler, ma non era questo il punto dell’episodio. Inoltre ci sono vari indizi che ci fanno capire che non tutto è finito lì (qualcuno ha detto “la sorella del meccanico”?).

In conclusione, la stagione promette bene e il nuovo Dottore è promosso, i nuovi companion (loro malgrado, era un po’ che non si vedeva) sono interessanti, ma era lecito aspettarsi di più dalla puntata in sé? Io dico di sì, Chibnall non è ancora riuscito a farsi perdonare i dinosauri sull’astronave, spero ci riesca prima di Natale!

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