UNDER THE LAKE (10 ANNI DOPO)
Qualche tempo fa ho avuto modo di recensire, in occasione dei dieci anni dall’uscita dell’ottava stagione, l’episodio Time Heist, sostenendo che, con il passare degli anni, avesse ritagliato un posticino nei miei rewatch, entrando di fatto nella mia comfort zone. La stessa cosa vale per il doppio episodio Under the Lake / Before the Flood, appartenente alla nona stagione di Doctor Who, sempre con protagonisti il Dodicesimo Dottore di Peter Capaldi e Clara Oswald, interpretata da Jenna Coleman.
Se in Time Heist il nostro duo si era ritrovato ad affrontare una missione improbabile, penetrare nella banca più sicura e protetta dell’universo, con la memoria a breve termine completamente rimossa, in Under the Lake li troviamo all’interno di una base subacquea, il cui equipaggio è sotto attacco per opera di un nemico sconosciuto. Mentre interagiscono con i sopravvissuti, il Dottore e Clara sono messi a conoscenza della presenza di una navetta aliena che l’equipaggio della base subacquea aveva preso a bordo tre giorni prima dell’arrivo dei nostri protagonisti. Nel giro di poco tempo, il Dottore, Clara e i sopravvissuti si ritroveranno ad avere a che fare con i fantasmi dei membri dell’equipaggio precedentemente uccisi.
Credo che questa sia stata la prima stagione del Dottore che io abbia visto direttamente in lingua originale, senza prima passare dagli episodi che davano in chiaro su Rai 4. Si tratta, forse, di uno dei miei episodi preferiti, per vari motivi (uno dei quali può essere un semplice ‘perchè sì’). Ci troviamo di fronte a una incarnazione del Dottore meno socievole delle altre, ma che grazie all’aiuto di Clara cerca di essere un po’ più empatico, nonostante i successi discutibili; Clara, dal canto suo, ha perso da poco il compagno e la vediamo nettamente meno cauta rispetto al passato.
A ciò si aggiunge il mistero, la narrazione articolata e, al contempo, semplice, il Dottore che è semplicemente sé stesso, la presenza di morti e di fantasmi… nonostante il nostro Signore del Tempo preferito sia scettico sulla loro autenticità. Alla fine, i fantasmi non esistono. Oppure sì? Come direbbe il Dottore, anche gli smartphone non esistevano prima della loro invenzione, quindi perché non anche i fantasmi? Dopo essere riusciti a imprigionare questi ‘fantasmi’ all’interno di una ‘gabbia di Faraday’, si scopre che stanno pronunciando delle parole, probabilmente delle coordinate, e il Dottore decide di andare a investigare personalmente, lasciando Clara sulla base e portandosi con sé due membri dell’equipaggio.
Il finale lascia con il fiato sospeso, in quanto il Dottore sembra essersi a sua volta trasformato in un fantasma… how exciting.
– The Archivist




