Legend of the Sea Devils – Recensione di Saki
Easter Special 2022, recensione di Saki
A mio parere Legend of the Sea Devils regge pienamente l’aspettativa che ci aveva dato il trailer, su più frangenti: l’aspetto “leggendario” appunto, con la figura di Madame Ching e l’atmosfera d’epoca, e come i Sea Devil vengono rappresentati, sia a livello fisico – quegli occhioni sono straordinari e persino… pucciosi – che con la loro incredibile tecnologia e i loro piani per riappropriarsi del pianeta.
A questo proposito, il Dottore avverte i companion e noi spettatori che tanto desiderio di distruzione non fa parte della loro natura, e che ci troviamo di fronte ad un gruppo di estremisti. Io farei rileggere a Chibnall quella perla di romanzo che è The Scales of Injustice, con l’incredibile massacro di soldati della UNIT sulle spiagge del Kent: in quel caso si trattava di Siluriani, è vero, ma erano direttamente imparentati con i Sea Devil locali. Tutto in famiglia!
Un’altra cosa che avevo previsto è che uscisse prorompente il lato non violento del Dottore, così come era accaduto al Quinto nel suo scontro con questi fieri nemici in “Warriors of the Deep”… e al Dottore attuale in, praticamente, ogni singolo episodio. Ormai sappiamo come funziona, no? Non uccidere, mai! Almeno non davanti al Dottore e piuttosto lascia che la creatura muoia lentamente fra atroci dolori.
Solo che non vale nemmeno il paragone con il Quinto, questa volta. Perché sono andata a rivedermi il serial, e ho rivalutato molto il Dottore di Davison: è vero, gli dispiace di dover ricorrere a misure estreme pur di salvare la razza umana, ma si mostra risoluto. In realtà entrambi lo sono: Tredici è geniale e combattiva per tutto l’episodio… c’è solo quel post-it sulla scrivania di Chibnall con su scritto “falle dire NOOOO ad ogni uccisione inaspettata”.
E arriviamo all’altro post-it, voglio dire… all’altro cliché, quello del Personaggio che si Sacrifica con Gioia. Dopo Ko Sharmus e Jericho, tocca al pirata Ji Hun; e davvero il fastidio si moltiplica. Perché posso tollerare un comportamento reiterato del Dottore – fa parte della sua personalità, può starci – ma uno svolgimento di trama sempre uguale odora di pigrizia degli sceneggiatori. E lo dico sperando ancora che esista una ragione valida per questa tendenza, un po’ come per le vittime collaterali caricate nella Nethersphere per tutta l’ottava stagione. Chissà?
A questo punto potrebbe sembrare che l’episodio non mi sia piaciuto. Ebbene, niente di più falso e tendenzioso. Come ho detto all’inizio, Legend of the Sea Devils è perfettamente in linea con gli altri episodi storici del Tredicesimo Dottore, con quel tocco fiabesco che ricorda l’era di Moffat e una fotografia spettacolare. Ho adorato il risvolto timey-wimey della storia con il personaggio di Ji Hun e la sua nave; umanamente comprendo benissimo il perché fosse ben contento di morire con onore dopo aver vegetato tre secoli in una vasca. Mi sono commossa durante la scena in fondo all’oceano, ero completamente… immersa nella puntata!
Per uno spettatore occasionale, insomma, sarebbe impossibile notare veri difetti, è solo il mio OCD (clinicamente dimostrato) a straparlare.
Sempre restando sul tema dello stile registico, spero vivamente che Davies non cambi questo aspetto. Gli esterni, in questi anni, si sono dimostrati il vero fiore all’occhiello dell’era Whittaker – questi panorami incredibili che mostrano in tutta la sua bellezza il pianeta che il Dottore vuole proteggere.
Ora vorrei proteggere il Dottore, ma come lei mi rendo conto che tutte le storie hanno una fine. Il trailer dello Speciale del Centenario mi ha fatto fare più di un salto sulla sedia, sia di gioia che di paura. Devo dire che, più che dispiaciuta per la sua imminente rigenerazione, sono preoccupata per la sorte dei suoi alleati, e non parlo solo dei companion attuali… pregate con me?
– Saki




