David Tennant

David John McDonald nasce il 18 aprile 1971 a Bathgate, in Scozia, in una famiglia composta dai genitori Alexander ed Helen, dal fratello Blair e dalla sorella Karen. È appassionato di Doctor Who fin da piccolissimo, tanto da decidere a tre anni di diventare un attore per poter riuscire a recitare nella serie. I genitori tentano di indirizzarlo verso altri lavori, ma nulla smuove le sue intenzioni o la sua passione per il Dottore. Frequenta la Ralston Primary e poi la Paisley Grammar School, durante le quali comincia a recitare in spettacoli scolastici, in cui viene notato dall’attrice Edith MacArthur, che riconosce in lui un talento precoce. Nei weekend frequenta i corsi della Royal Scottish Academy of Music and Drama e a soli 16 anni vince un’audizione per potervi studiare, diventando uno dei più giovani allievi in assoluto. Dato che esiste già un attore con il suo stesso nome, cambia il cognome in Tennant, ispirandosi a Neil Tennant, frontman dei Pet Shop Boys.

Il suo primo ruolo a livello professionale è nello spettacolo The Resistible Rise of Arturo Ui e, in più di un’occasione, si esibisce insieme alla compagnia del Dundee Repertory Theatre. In seguito recita anche nella sitcom scozzese Rab C Nesbitt (1993) e nella serie Takin’ Over the Asylum (1994), per poi trasferirsi a Londra poco dopo. Il primo film in cui lavora è Jude (1996), nel cui cast è presente anche Christopher Eccleston. A teatro si specializza in ruoli comici, in spettacoli come As You Like It, The Comedy of Errors e The Rivals, ma interpreta anche Romeo nella tragedia Romeo and Juliet. Nel 1995 recita in What the Butler Saw per il Royal National Theatre.
Nel corso dei primi anni Duemila comincia a farsi notare in televisione in ruoli di rilievo, in serie come Randall and Hopkirk (2000), He Knew He Was Right (2004), Blackpool (2004), Casanova (2005) e The Quatermass Experiment (2005), e anche al cinema, in film come Bright Young Things (2003) e Harry Potter and the Goblet of Fire (2005).

Nel 2005 il reboot di Doctor Who gli permette finalmente di realizzare il suo sogno di quando era bambino: dopo la prima serie, Christopher Eccleston lascia il ruolo del protagonista, ed è proprio Tennant a sostituirlo, diventando così il Decimo Dottore. Appare brevemente al termine dell’episodio The Parting of the Ways, quando il Dottore si è appena rigenerato, e poi in un minisodio speciale per Children in Need. Il suo debutto “ufficiale” è invece l’episodio di Natale del 2005, The Christmas Invasion. Rimane in carica come Dottore fino al 1° gennaio 2010, per un totale di tre stagioni più un certo numero di episodi speciali. Per il ruolo, lo showrunner Russell T Davies decide di non far utilizzare a Tennant il suo naturale accento scozzese, preferendone uno inglese. L’attore può tuttavia usarlo nell’episodio Tooth and Claw, in cui si spaccia per il Dottor Jamie McCrimmon, in un chiaro omaggio al companion del Secondo Dottore.
Tennant, da sempre appassionato della serie, aveva già recitato precedetemente nella miniserie animata Scream of the Shalka e in numerosi audiodrama, come Colditz, Dalek Empire III, UNIT: The Wasting ed Exile, senza però interpretare mai il ruolo del Dottore.
Nei panni del Decimo, Tennant presta la sua voce al cartone Doctor Who: The Infinite Quest, e alla serie animata Dreamland. Appare inoltre in due episodi dello spin-off The Sarah Jane Adventures, nel 2009.
Torna infine per le celebrazioni del cinquantenario della serie nell’episodio speciale The Day of the Doctor, in cui fa ritorno anche Billie Piper, oltre ad apparire brevemente in The Five(ish) Doctors Reboot.
L’entusiasmo dell’attore nei confronti della serie e del suo ruolo è ben ripagato dai fan, da cui viene subito apprezzato, tanto da essere proclamato già nel 2006 Miglior Dottore dai lettori del Doctor Who Magazine. Nel 2007 il Decimo Dottore viene inoltre nominato coolest character on UK television da Radio Times e Tennant vince il premio dei National Television Awards come Most Popular Actor nel 2006, 2007, 2008, e nel 2010.

Oltre a Doctor Who, l’attore lavora in altre numerose produzioni televisive, tra cui possiamo ricordare Secret Smile (2005), Recovery (2007), Learners (2007), Einstein and Eddington (2008), Single Father (2010), per cui viene nominato come Miglior Attore ai Royal Television Society Programme Awards, True Love (2012), Spies of Warsaw (2013), The Politician’s Husband (2013), The Escape Artist (2013) e Jessica Jones (2015). Nel 2013 comincia a recitare in Broadchurch, che terminerà il prossimo anno con la terza e ultima serie, e di cui interpreta anche il remake americano Gracepoint (2014). (Per chi volesse saperne di più, abbiamo ampiamente parlato di Broadchurch a gennaio, nel Weeklyactors dedicato a David Bradley).
A teatro recita in Look Back in Anger nel 2005. Nel 2008 si unisce alla Royal Shakespeare Company per lavorare in Hamlet e Love’s Labours Lost. L’anno successivo registra una versione televisiva di Hamlet per la BBC e vince il premio Best Shakespearean Performance ai Critics Choice Award. Nel 2013 interpreta invece Richard II, per cui viene premiato come Miglior Attore ai British Stage Awards. Nel 2011 recita insieme a Catherine Tate in Much Ado About Nothing, per cui vince il BroadwayWorld UK Award come Best Leading Actor in a Play.
Al cinema appare in St. Trinian’s II: The Legend of Fritton’s Gold (2009), United (2011), The Decoy Bride (2011), Nativity 2: Danger in the Manger! (2012) e What We Did on Our Holiday (2014).

David Tennant nel 2011 sposa l’attrice Georgia Moffett, figlia del Quinto Dottore Peter Davison, che aveva conosciuto proprio sul set di Doctor Who. La coppia ha quattro figli, il primo dei quali nato da una precedente relazione di Georgia, e in seguito adottato da Tennant. L’attore in generale tende a non parlare della sua vita privata, preferendo tenerla separata dal lavoro.

Consigli di Visione

Quanti attori possono dire di aver recitato in Harry Potter, Doctor Who E Star Wars? David Tennant può… all’incirca.
Lo stesso anno in cui ha debuttato come Dottore, è anche apparso nel film Harry Potter and the Goblet of Fire (il quarto della serie), nel ruolo di Barty Crouch Jr. Pur essendo figlio di uno dei maghi più eminenti del Ministero della Magia, Barty si unisce ai Mangiamorte, per poi venir catturato e imprigionato ad Azkaban, dove apparentemente muore. In realtà l’uomo sopravvive e, anni dopo, gioca un ruolo chiave nel ritorno di Voldemort.
Pur interpretando uno dei personaggi fondamentali nell’intreccio del film, Tennant appare in davvero poche scene dato che, per la maggior parte del tempo, Crouch si trova ad Hogwarts sotto le mentite spoglie del Professor Moody, ed è quindi interpretato da un altro attore, Brendan Gleeson. Nonostante il limitatissimo screentime, la performance di Tennant è memorabile per come l’attore decide di caratterizzare Barty Crouch: folle, totalmente sopra le righe e con un che di “serprentesco”, per il modo in cui sibila e muove la lingua. È un’interpretazione di certo differente rispetto al personaggio cartaceo, tuttavia risulta lo stesso particolarmente efficace.

Anche se Tennant non ha mai partecipato a un film di Star Wars, ha però prestato la sua voce a un personaggio di The Clone Wars. Per chi non lo sapesse, è una serie animata andata in onda dal 2008 al 2015 e narra degli anni tra Episodio II ed Episodio III, segnati dalla Guerra dei Cloni. Nel corso delle puntate, viene mostrato come la guerra tocchi e influenzi ogni angolo della “galassia lontana lontana”: Repubblica e Separatisti, Jedi e Sith, pirati, sistemi neutrali, cacciatori di taglie, droidi e cloni… nessuno è lasciato immune. È una serie incredibilmente bella e complessa, che vi consiglio assolutamente di recuperare… specialmente ora che è finalmente disponibile su Netflix!
Ma torniamo a Tennant. Nelle puntate 7 e 9 della quinta stagione interpreta Huyang, personaggio incaricato di insegnare a un gruppo di giovani apprendisti Jedi a costruire la loro prima spada laser e – colpo di scena – è un droide! Nonostante lo sconcerto dei piccoli nel trovarsi davanti non un maestro ma un essere inorganico, Huyang si dimostra più che competente: è molto saggio e molto antico, tanto da ricordarsi di ogni spada laser mai costruita! Una chiara metafora che insegna a non fidarsi di apparenze o pregiudizi.

P.s. la domanda iniziale NON era retorica, ed effettivamente c’è un attore che può affermare a pieno diritto di aver recitato in tutti e tre: Warwick Davis! Ha cominciato la sua carriera proprio interpretando l’ewok Wicket in Episodio VI (a cui sono seguite numerose parti minori in altri film della saga), ha poi interpretato sia Griphook che il Professor Flitwick in Harry Potter e, per finire, è stato Porridge nell’episodio del Dottore Nightmare in Silver. Mica male! Per caso vi viene in mente qualche altro attore che abbia recitato in tutti e tre?

“Let us sit upon the ground and tell sad stories of the death of kings”, così viene detto in un passo del Richard II, recentemente interpretato da David Tennant. In questa sede però non racconteremo tristi storie di re, bensì di principi, in particolare del principe di Danimarca.
Hamlet è probabilmente l’opera più famosa di Shakespeare, ed è un ruolo che ancora oggi tutti gli attori britannici ambiscono a interpretare. Lo ambiscono, e al tempo stesso lo temono, perché la complessità, le sfaccettature e l’ancora incredibile modernità del personaggio sono elementi che rendono il ruolo al contempo desiderabile e difficile. Tennant lo ha interpretato tra il 2008 e il 2009 per la Royal Shakespeare Company e, basandomi sull’adattamento televisivo dello spettacolo, mi sento di affermare che abbia fatto un ottimo lavoro.
Hamlet è sì un principe ma, prima di tutto, è un giovane in profonda crisi esistenziale, dovuta alla morte del padre e alle successive nuove nozze della madre con il fratello del defunto marito, nuovo re di Danimarca. Hamlet riceve in seguito la visita del fantasma di suo padre, che gli rivela che è stato proprio suo fratello ad assassinarlo, per rubargli moglie e trono. Il giovane di conseguenza giura allo spettro che lo vendicherà uccidendo lo zio. Come in ogni opera di Shakespeare che si rispetti, le faccende si complicano ulteriormente e… qui mi fermo con la trama. Chi conosce già la tragedia non ha bisogno di altro, e invito chiunque non la conoscesse a leggerla e/o a guardare una sua rappresentazione, perché è davvero un capolavoro.
Il lavoro di Tennant sul personaggio è molto immersivo, ma allo stesso tempo molto personale, segnato da elementi recitativi e visivi tipici dell’attore: la parlata veloce e a voce alta, i capelli arruffati, i movimenti continui e nervosi. Il suo Hamlet è sempre triste, spesso arrabbiato, un giovane che è dovuto crescere in fretta, per forza, ma che non è riuscito a maturare del tutto.

Cambiamo opera e, nel contempo, cambiamo decisamente tono, passando dalla tragedia alla commedia. Nel 2011 infatti Tennant ha interpretato Much Ado About Nothing insieme a Catherine Tate, ovvero Donna Noble in Doctor Who. Inutile dire che la chimica tra i due è fenomenale, e le scene che li vedono protagonisti sono molto divertenti e molto intense. Senza svelare più del necessario sulla trama – vale il discorso che ho fatto prima – nella commedia un gruppo di soldati, di ritorno da alcune battaglie, fa sosta per un periodo a casa di Leonato, governatore di Messina. Tra loro c’è Benedick (Tennant), da sempre contrario al matrimonio e impegnato da tempo in una sorta di guerra di schermaglie e prese in giro con la nipote di Leonato, Beatrice (Tate), che sulle nozze la pensa esattamente come lui. Approfittando di questo nuovo incontro tra i due, i loro amici e parenti si impegnano a farli innamorare l’uno dell’altra… e non è che ci voglia poi molto.
Tennant nei panni di Benedick è incredibilmente divertente, perennemente sopra le righe e sull’orlo dell’assurdo. L’adattamento in chiave moderna dell’opera gli permette una grande libertà, specialmente per quanto riguarda costumi e oggetti di scena: fa il suo ingresso in divisa da soldato ma su un golf cart, suonando il clacson, come vestiti da civile indossa una maglietta di superman e degli shorts, per la festa in maschera si traveste da donna… probabilmente senza avere la più pallida idea di come effettivamente si vesta normalmente una donna.
È d’obbligo spendere due parole anche sulla performance di Catherine Tate, che è semplicemente spettacolare. Anche lei divertente – e divertita – come Tennant, ma più controllata nel dare alle sue battute un tono meno umoristico ma più sarcastico e pungente.

Il nostro viaggio su Tennant e Shakespeare finisce qui! Spero che la mia scelta di parlare di due ruoli così diversi abbia fornito un quadro abbastanza completo e vi abbia interessato.
Qualcuno di voi ha avuto modo di vedere Tennant – o anche altri attori di Doctor Who – alle prese con Shakespeare? Magari tramite adattamenti cinematografici e televisivi, o addirittura dal vivo? Fatemi sapere!

“Kilgrave? Talk about obvious. Was Murdercorpse already taken?”. Ok, forse non avrà scelto il “nome d’arte” più originale del mondo, ma guai a sottovalutarlo. Stiamo parlando di Kilgrave, villain della serie Jessica Jones, un uomo con la capacità di soggiogare mentalmente le persone e obbligarle a fare tutto quello che vuole lui e, come potete intuire, non usa i suoi poteri per fare del bene.
Jessica, la protagonista della serie, ha una forza sovrumana, un’agenzia investigativa e un passato traumatico che sta cercando di superare: Kilgrave l’ha obbligata a intraprendere una relazione con lui e ha sfruttato i suoi poteri a piacimento, facendole commettere azioni orribili. Jessica è infine riuscita a sfuggire alla sua influenza, ma l’uomo è nuovamente sulle sue tracce.
Kilgrave è interpretato da David Tennant, che fa sfoggio delle sue capacità recitative dando vita a un cattivo folle, egocentrico e manipolatore, senza però rendere il personaggio stereotipato o bidimensionale. È un villain inquetante perché nella sua mente non si rende conto di essere tale, perché afferma di provare affetto nei confronti di Jessica, ma in un modo assolutamente sbagliato, folle e morboso, perché tenta di giustificare i suoi crimini attraverso la sua infanzia traumatica. E qui si apre uno dei temi di base della serie, poiché molti dei personaggi hanno subito uno o più traumi nel corso della loro vita, ma solo lui è diventato un mostro. Kilgrave è un cattivo con molte sfaccettature, ma indubitabilmente un cattivo, senza possibilità di giustificazioni o assoluzioni.

Fatemi sapere i vostri pareri sulla serie o, se non l’avete ancora vista, recuperatela assolutamente! Jessica Jones è decisamente uno dei prodotti televisivi più interessanti degli ultimi anni, ricco di spunti di riflessione e con un livello recitativo davvero alto.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: