THE EATERS OF LIGHT, recensione di Six

Doctor Who 10×10: The Pandorica Opens 2 – the Crows Rising

Siamo giunti all’ultimo “filler” prima del season finale. In quanto accanito ascoltatore di audio avventure del Dottore, sono abituato a essere un po’ confuso dalle avventure non esattamente lineari, ma le big finish hanno la scusa di essere in lingua, non sottotitolata (non c’è video) e senza video (appunto), quindi perché il livello di confusione è il medesimo?

In sintesi: la companion del Dottore, che ha fatto una tesi sugli antichi romani, viene accompagnata in Britannia a visitare un cerchio di pietre celtiche, sotto al quale c’è una prigione che contiene una minaccia per l’intero universo. Ok, sto forzando un po’ la mano, ma il tema di fondo è lo stesso de “The Pandorica Opens” e, guarda un po’, il Dottore di Matt Smith mancava giusto all’appello alla mia teoria “un Dottore per puntata”. Si vedono anche possibili riferimenti a “Face the Raven” (o “faccia il corvo” in italiano), visti i segni simili al “quantum shade” del sindaco Me e l’onnipresenza di corvi, ma va detto che, probabilmente, è quest’ultima a essersi ispirata a vere tradizioni celtiche.

Onestamente mi sarei aspettato di vedere riferimenti a Eccleston (finora al limite riconducibile agli inquietanti sorrisi di Capaldi), ma non sarebbe nemmeno male vedere il finale di stagione dedicare la prima parte al primo dottore della nuova e la seconda all’ultimo.

Chiudendo con la mia teoria, la puntata è lenta, confusionaria, inconcludente. Certo è un cambiamento il Dottore che, invece di sacrificarsi, viene costretto a vedere chi voleva inizialmente proteggere farlo al posto suo, ma non è chiaro perché la lunghezza della vita umana debba variare se entra un gruppo invece di una singola persona. Se anche loro avessero potuto vivere le loro vite combattendo per, diciamo 30 anni ininterrotti, contando che i due secondi del Dottore sono due giorni esterni, la loro battaglia durerebbe circa due milioni e mezzo di anni, ovvero circa un decimo della vita rimasta al Sole… c’è da dire che in due milioni e mezzo di anni potrebbero anche arrivare rinforzi, invece di continuare ad andare dentro uno alla volta, quindi… forse ha un senso?

Il punto è un altro: non si aspettano davvero che gli spettatori si armino di calcolatrice e ci sono un sacco di cose che ho dato per assunte nel mio calcolo. La puntata non è chiara e questo è quanto. Al solito, gli attori compensano egregiamente e, con una regia diversa, sarebbe potuta essere una puntata fenomenale. Così com’è, arriva a 6 cammelli dorati e un corvo che fa l’offeso.

Ora stiamo a vedere il season finale. Il teaser mostra Simm, ma la cosa non mi entusiasma nemmeno: a forza di trollate ho perso la fiducia e finirà per essere la stessa storia di Moriarty. C’è invece chi dice che Moffat chiuderà la propria carriera (ma lo speciale di Natale sarà ancora suo?) con “The Day of The Master”. Se anche fosse, peccherebbe di Hybris.

Spero vivamente che il resto del pubblico si stia divertendo come una volta. Ho sempre sostenuto Moffat in quanto valido showrunner, ma sto finendo con il pensare che dovrebbe andarsene in Transilvania, portandosi dietro anche Gatiss (chi vuole cogliere, colga).

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