IT TAKES YOU AWAY, recensione di Six

Sarò breve per ragioni personali, scusatemi.
S11E09 – Recensione di Six

Come al solito, niente spoiler. Le mie sono recensioni “aromatizzate al gusto di”, zero calorie, zero senso di colpa!

Allora, It Takes You Away. Finora, se mi dicessero “ho 50 minuti di tempo e vorrei farmi un’idea sull’undicesima stagione” risponderei guarda questa puntata. Ha proprio tutto quello che caratterizza la stagione 11: problemi di ritmo, idee interessanti, fotografia da urlo, il problema del cacciavite sonico e un tentativo di capitalizzare sui personaggi che risulta oltremodo mediocre, computer grafica imbarazzante e companion di troppo. Anzi, di troppo c’è tutto un pezzo che è chiaramente inserito per il minutaggio della puntata, che è una cosa idiota. Piuttosto avrei fatto la puntata da 20-25 minuti e messa, di fila, una seconda puntata altrettanto lunga. Perché no? Oppure, pistola alla tempia, avrei rimosso alcuni personaggi dalla storia e fatto una B-story che, alla fine, risolvesse un problema nella A-story che invece è risolto con un tiepido semiriferimento alla serie classica lanciato a mo’ di battuta consciamente non divertente.

Se fossi l’insegnante dell’episodio e voi i suoi genitori, a un colloquio potrei dirvi “l’episodio ha potenziale, ma non si applica” ed è proprio questo il punto. Inoltre ha una grossa pecca: c’è una crescita di personaggio che arriva letteralmente dal nulla e sospetto, abbiamo un po’ tutti il sospetto, che sia per il “BIG FEELS REVEAL” della prossima puntata.

Tra l’altro mi aspettavo che sarebbe stata ancora di Joy Wilkinson e, per fare il tifo, avevo pronte le lamette da barba, ma no, era tipo di Ed Hime, che in precedenza ha sceneggiato episodi di Skins, serie britannica che ho sentito nominare da youtuber di oltremanica in contesti tipo “la prima stagione di Torchwood ha una regia tanto orribile da sembrare fatta da quelli di” e per aver vinto nel 2007 il… aspetta Prix Italia?! Ma che… oh, è tipo un contest di cortometraggi professionali. Ah, nel 2014 l’aveva vinto un corto con Maisie Williams che veniva tenuta in ostaggio da un hacker! Due anni prima che lo facessero in Black Mirrror! Va beh, divago, il punto è che c’è veramente poco da dire su questa puntata: non è memorabilmente brutta, non è memorabilmente bella.

Ecco, sapete cosa vorrei guardare adesso?! L’ipnorospo. Gloria all’ipnorospo! Serviamo tutti l’ipnorospo, almeno fino a domenica che c’è il finale di stagione e fino ad allora, stay tuned, stay TARDIS, ciao, dal vostro
~Six

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